«L’assemblea dei Cdr e fiduciari della Rai riunita ad Assisi definisce gravissima la situazione in cui si trova oggi la Rai». Lo rende noto l’Usigrai attraverso un comunicato stampa in cui viene riportato il documento finale approvato all’unanimità dall’assemblea.
«Mentre si discute animatamente sul cambio dei vertici – prosegue il documento -, per dare rappresentazione alle nuove maggioranze politiche, si dimentica che l’attuale legge di nomina dei vertici della Rai non rispetta le chiare indicazioni della Corte Costituzionale (sin dalla sentenza n. 225 del 1974) sulla esigenza di garantire obiettività, completezza ed imparzialità del servizio pubblico, anche attraverso l’indipendenza degli organi direttivi dell’azienda, dal Governo e dai partiti».
Il sindacato dei giornalisti del servizio pubblico incalza: «Quella in vigore è una pessima legge che nessuno vuole riformare e che consegna ormai da anni la guida della Rai Servizio pubblico nelle mani del governo di turno, con scelte che sempre di più appaiono prese lontano da viale Mazzini. Lo abbiamo detto con ogni governo che si è alternato alla guida del Paese. L’attuale assetto normativo non fornisce nessuna garanzia di risorse certe, congrue né di lunga durata per il funzionamento dell’azienda. Dal ministro dell’Economia apprendiamo solo che dal prossimo anno il canone sarà tolto dalla bolletta, ma senza indicazioni su metodi alternativi di riscossione. Il rischio concreto è che si dia il via ad una nuova stagione di evasione della tassa sulla falsa affermazione che sia l’Europa a chiedere la modifica del sistema di riscossione».
Il comunicato si sofferma sugli scenari futuri: «Due cose l’Europa chiede per la libertà e indipendenza dei servizi pubblici di informazione e sono la certezza di risorse e una governance che abbia la necessaria autonomia dalle maggioranze politiche e dai governi Sul futuro dell’azienda, inoltre, pesa il rinvio della firma del contratto di servizio e l’incertezza sul futuro di Rai Way, uno degli asset più importanti del gruppo pubblico. Manca, infine, una decisione sul piano industriale che senza le risorse necessarie rischia di rimanere uno sterile documento fatto di slide e buoni propositi. Forte è la preoccupazione per la mancata nomina della Commissione di vigilanza Rai che proprio sul piano industriale Rai deve esprimersi e rappresenta il parlamento come organo di riferimento del servizio pubblico».
Il documento si conclude con l’annuncio delle prossime mosse: «I Cdr e fiduciari della Rai esprimono forte preoccupazione per le sorti dell’azienda e sul futuro di lavoratrici e lavoratori del servizio pubblico. Chiedono che il Parlamento intervenga portando a termine il percorso legislativo per una nuova legge di nomina per i vertici Rai entro la fine del mandato dell’attuale dirigenza. Chiedono all’azionista di maggioranza, il Mef, di indicare con certezza modi e metodi di riscossione del canone che garantiscano le risorse necessarie al funzionamento della Rai prima di procedere a modifiche dell’attuale sistema di pagamento attraverso le bollette della luce. In assenza di decisioni che garantiscano al vertice una guida con pieno mandato per la gestione dell’azienda, l’assemblea dei Cdr e fiduciari della Rai annuncia già da ora la mobilitazione delle giornaliste e dei giornalisti per una Rai al servizio dei cittadini».