«La direttiva Ue 2016/343 non prescrive limitazioni specifiche per quanto riguarda la pubblicazione da parte della stampa di atti processuali relativi alla fase preprocessuale del procedimento. Fatto salvo il diritto nazionale a tutela della libertà di stampa e dei media, la direttiva prevede soltanto che la diffusione di qualsiasi informazione da parte delle autorità pubbliche ai media rispetti la presunzione di innocenza e non crei l'impressione che la persona sia colpevole prima che la sua colpevolezza sia stata provata dalla legge». Lo scrive il commissario Ue alla Giustizia Michael McGrath rispondendo ad un interrogazione dell'Eurodoeputata M5s Valentina Palmisano che chiedeva se la Commissione Ue «ritenesse che il divieto di pubblicazione delle ordinanze cautelari sia conforme ai principi di proporzionalità della direttiva (Ue) 2016/343 e alla libertà di stampa sancita dall'articolo 11 della Carta dei diritti fondamentali».
La Commissione «attribuisce grande importanza alla tutela dei diritti fondamentali. La libertà di accesso all'informazione, il rispetto dei diritti procedurali di indagati e imputati nei procedimenti penali e il diritto alla presunzione di innocenza fino a che non sia legalmente dimostrata la colpevolezza sono sanciti dalla Carta dei diritti fondamentali dell'Ue», spiega McGrath.
Nel capitolo della relazione sullo Stato di diritto 2024 dedicato all'Italia, si osserva che le iniziative legislative che disciplinano l'accesso a determinate informazioni giudiziarie e la relativa pubblicazione preoccupano i giornalisti. Nella relazione si osserva inoltre che il governo italiano ritiene giustificate tali iniziative per garantire il diritto al rispetto della vita privata e la presunzione di innocenza. «La Commissione continuerà a monitorare gli sviluppi al riguardo, anche nel quadro del ciclo sullo Stato di diritto», conclude il commissario. (Ansa - Bruxelles, 17 gennaio 2025)
PER APPROFONDIRE
Il testo dell'interrogazione parlamentare presentata il 17 ottobre 2024 con richiesta di risposta scritta alla Commissione è pubblicata a questo link. La risposta del commissario europeo alla Giustizia, a nome della Commissione Ue, è disponibile qui.