Negare ai giornalisti il diritto ad avere un contratto rinnovato "equivale a tagliarci un braccio".
Lo ha detto il presidente dell'Ordine dei giornalisti Lorenzo Del Boca rivolgendosi direttamente al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nel corso della cerimonia per la consegna dei premi Saint Vincent di giornalismo. Gli editori ci negano il contratto" impedendo così ai giornalisti italiani di svolgere il loro lavoro, ha proseguito. Altri sono i problemi dell'informazione in Italia, come i "rapporti incestuosi di alcuni giornalisti con le loro fonti", e la commistione fra alcuni professionisti e i Servizi segreti. "I giornalisti spioni sono il peggio della nostra categoria", ha proseguito Del Boca: "Non si tratta di abolire l'Ordine ma di abolire chi non è degno di farne parte". (AGI) Il Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti esprime preoccupazione per la situazione di stallo delle trattative per il rinnovo del contratto di lavoro dei giornalisti, che si protrae da lungo tempo e crea un forte clima di incertezza in chi esercita l’attività giornalistica. La Federazione degli editori sembra non tenere in alcun conto la qualità del lavoro dei giornalisti, che sono al servizio della collettività e che essi considerano invece alla stregua di qualsiasi ”fattore produttivo”. Ciò rappresenta un elemento di allarme, in un momento in cui sono emerse iniziative legislative che mettono in discussione anche il ruolo dell’organismo professionale e, oltretutto, introducono pesanti sanzioni economiche a carico di colleghi impegnati nell’accertamento di scandali e segreti. Il diritto ad una libera informazione è oggi compresso, da un lato dal mancato rinnovo del patto contrattuale – che anche il presidente della Repubblica Napolitano in queste ore ha definito indispensabile – dall’altro dall’orientamento legislativo che tende a salvaguardare la segretezza di eventi sui quali si misura la solidità morale della nostra società. Il Consiglio nazionale dell’Ordine, alla vigilia delle agitazioni proclamate dalla federazione nazionale della stampa resta impegnato nel sostenere l’unitarietà e la compattezza della categoria, in un momento in cui appaiono in discussione il futuro ed i valori della libera attività giornalistica.