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Covid, l'Ats Insubria querela La Provincia di Como e i suoi cronisti (Foto: corrieredicomo.it)
Libertà di informazione 12 Apr 2022

Lombardia, l'Ats Insubria querela 'La Provincia di Como' e i suoi cronisti. La solidarietà  del sindacato

L'azienda territoriale di tutela della salute ha presentato nei confronti di editore, direttore e giornalisti una richiesta di risarcimento «tra i 50 mila e i 250 mila euro» in relazione al lavoro svolto durante la pandemia. Perucchini (Alg): «Allibiti dal comportamento dell'ente che fa capo alla Regione. La libertà  d'informazione deve restare un caposaldo della nostra società ».

L'Ats Insubria, l'azienda lombarda di tutela della salute nelle province di Varese e Como e nel territorio del Medio Lario, ha querelato il quotidiano "La Provincia di Como" in relazione al lavoro svolto dai cronisti durante il Covid, presentando nei confronti dell'editore, del direttore e dei giornalisti una richiesta di risarcimento «tra i 50 mila e i 250 mila euro». Come riporta l'agenzia Agi, l'Ats motiva la decisione riferendo di «una campagna denigratoria sistematica, massiccia, accanita e mirata da potersi qualificare come volutamente persecutoria» portata avanti attraverso «centinaia di articoli» sulla gestione della pandemia.

Un attacco che sarebbe «proseguito nonostante le espresse richieste di smentita da parte di Ats e le informazioni reali fornite settimanalmente alla stampa attraverso apposite conferenze».

L'Associazione Lombarda dei Giornalisti «resta allibita dal comportamento dell'Ats Insubria che ha querelato il quotidiano La Provincia di Como e i suoi cronisti per aver svolto il loro lavoro durante la pandemia per il Covid19», replica il sindacato.

«Come presidente dell'Alg – dichiara Paolo Perucchini – non posso che stigmatizzare la decisione di Ats Insubria che, invece di pensare all'importanza del diritto/dovere di cronaca in un momento così difficile come quello che ha vissuto la nostra regione durante la pandemia, si sente - così leggo dall'Agi - "vittima di un perdurante attacco mediatico da parte della predetta testata giornalistica, la quale ha incessantemente screditato l'operato dell'anzidetto ente, insinuando il suo malfunzionamento e una gestione fallimentare della pandemia, dalla questione tamponi ai vaccini"».

L'Associazione Lombarda dei Giornalisti, prosegue Perucchini, «è basita dal comportamento dell'ente che fa capo alla Regione che lamenta una non meglio specificata "speculazione" portata avanti da due cronisti de La provincia di Como. E non può accettare che la stessa Regione Lombardia, con apposita delibera, abbia deciso di stanziare circa 18mila euro per le spese del procedimento, compreso il compenso all'avvocato Andrea Mascetti il compito di seguire gli sviluppi della causa».

Esprimendo «piena solidarietà» ai colleghi de La provincia di Como, il presidente della Alg torna quindi a chiedere «con forza un immediato necessario intervento legislativo per riformare il capitolo delle querele bavaglio, soprattutto dopo questa azione della Regione che si permette di decidere, al posto dei giornalisti, cosa si può o non si può scrivere. La libertà d'informazione – conclude Perucchini – deve essere e restare un caposaldo della nostra società, esattamente come sancito dall'articolo 21 della Costituzione».

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