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Alcuni momenti della riunione
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Manifestazioni 20 Nov 2017

'Libertà  precaria, lavoro precario, vite precarie': la Ifj al fianco della Fnsi il 22 novembre in piazza

Il sindacato internazionale sostiene l'iniziativa di Federazione della Stampa e Odg che saranno davanti a Montecitorio per denunciare l'inerzia di governo e parlamento sui problemi del mondo dell'informazione e per richiamare l'attenzione di istituzioni e opinione pubblica sulle condizioni di precarietà  in cui molti giornalisti sono costretti a lavorare.

La Federazione internazionale dei giornalisti al fianco della Fnsi che mercoledì 22 novembre sarà in piazza, davanti a Montecitorio, insieme con l’Ordine dei giornalisti, per denunciare l'inerzia di governo e parlamento sui problemi del mondo dell'informazione e per richiamare l'attenzione delle istituzioni e dell'opinione pubblica sulle condizioni di precarietà in cui molti giornalisti sono costretti a lavorare.

«La sicurezza dei giornalisti, la lotta a qualunque forma di bavaglio e il rispetto dei diritti di tutti i lavoratori sono essenziali per la tenuta dei sistemi democratici in tutto il mondo», si legge nella mozione proposta dal segretario generale Raffaele Lorusso e approvata all’unanimità dal Comitato esecutivo della Ifj, riunito a Tunisi lo scorso fine settimana.

Il sindacato internazionale dei giornalisti ha inoltre espresso solidarietà al giornalista Daniele Piervincenzi e all’operatore Edoardo Anselmi e condannato il violento attacco da parte di Roberto Spada di cui sono stati vittima a Ostia, episodio di «un fenomeno che rappresenta un serio pericolo per la libertà di informazione e per il diritto dei cittadini ad essere correttamente informati», si legge ancora nella mozione.

Nel corso della riunione sono state approvate altre mozioni riguardanti le principali criticità del settore dell’informazione nel mondo: le violenze contro gli operatori dei media a Panama; l’uso dello strumento delle querele per diffamazione come un bavaglio alla stampa in Perù; la violazione di accordi sindacali in Spagna; la lista di 152 giornalisti della BBC Persian Service Tv di Londra “sgraditi” alle autorità iraniane; i rischi di strumentalizzazione dell’informazione da parte dei governi di Russia e Usa.

Criticità che accomunano il lavoro dei giornalisti di tutto il mondo.

@fnsisocial

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