Rispettiamo la legge che impedisce ai giornalisti del servizio pubblico di scioperare senza preavviso, ma quanto prima anche l'informazione radio televisiva sarà oscurata a causa dell'atteggiamento sprezzante degli editori che ieri hanno detto no anche alla convocazione del Governo al tavolo contrattuale.
Per questo scioperano oggi (15 novembre) i colleghi di quotidiani ed agenzie coi quali siamo pienamente solidali. Eppure alle aziende che la FIEG rappresenta lo Stato elargisce benefici, nonostante in quelle redazioni non sia rispettata la dignità dei lavoratori precari. La vertenza dei giornalisti si trascina da quasi due anni e richiede ormai un forte intervento delle istituzioni a garanzia della libertà e dell'indipendenza dell'informazione.