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Contratti 28 Set 2006

Le reazioni dalla categoria

"Negare ai giornalisti il diritto ad avere un contratto rinnovato "equivale a tagliarci un braccio". Lo ha detto il presidente dell'Ordine dei giornalisti Lorenzo Del Boca rivolgendosi direttamente al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nel corso della cerimonia per la consegna dei premi Saint Vincent di giornalismo.

"Negare ai giornalisti il diritto ad avere un contratto rinnovato "equivale a tagliarci un braccio". Lo ha detto il presidente dell'Ordine dei giornalisti Lorenzo Del Boca rivolgendosi direttamente al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nel corso della cerimonia per la consegna dei premi Saint Vincent di giornalismo.

Gli editori ci negano il contratto" impedendo così ai giornalisti italiani di svolgere il loro lavoro, ha proseguito. Altri sono i problemi dell'informazione in Italia, come i "rapporti incestuosi di alcuni giornalisti con le loro fonti", e la commistione fra alcuni professionisti e i Servizi segreti. "I giornalisti spioni sono il peggio della nostra categoria", ha proseguito Del Boca: "Non si tratta di abolire l'Ordine ma di abolire chi non è degno di farne parte". (AGI) Il Consiglio Nazionale dell’Ordine: “Sostenere compattezza categoria” Il Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti esprime preoccupazione per la situazione di stallo delle trattative per il rinnovo del contratto di lavoro dei giornalisti, che si protrae da lungo tempo e crea un forte clima di incertezza in chi esercita l’attività giornalistica. La Federazione degli editori sembra non tenere in alcun conto la qualità del lavoro dei giornalisti, che sono al servizio della collettività e che essi considerano invece alla stregua di qualsiasi ”fattore produttivo”. Ciò rappresenta un elemento di allarme, in un momento in cui sono emerse iniziative legislative che mettono in discussione anche il ruolo dell’organismo professionale e, oltretutto, introducono pesanti sanzioni economiche a carico di colleghi impegnati nell’accertamento di scandali e segreti. Il diritto ad una libera informazione è oggi compresso, da un lato dal mancato rinnovo del patto contrattuale – che anche il presidente della Repubblica Napolitano in queste ore ha definito indispensabile – dall’altro dall’orientamento legislativo che tende a salvaguardare la segretezza di eventi sui quali si misura la solidità morale della nostra società. Il Consiglio nazionale dell’Ordine, alla vigilia delle agitazioni proclamate dalla federazione nazionale della stampa resta impegnato nel sostenere l’unitarietà e la compattezza della categoria, in un momento in cui appaiono in discussione il futuro ed i valori della libera attività giornalistica. Alg: ''Da Milano, capitale italiana dell'informazione e della comunicazione, desideriamo rivolgere un sentito ringraziamento al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, per le parole espresse oggi a favore della nostra categoria''. Giovanni Negri e Pierfrancesco Gallizzi, presidente e segretario generale dell'Associazione Lombarda dei Giornalisti, oltre che consiglieri della FNSI, commentano così le parole pronunciate oggi dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in relazione al contratto di lavoro dei giornalisti. ''La sensibilità del Presidente Napolitano verso una vicenda delicata e complessa quale il rinnovo del contratto dei giornalisti - continuano Negri e Gallizzi - deve essere interpretata come un'iniezione di fiducia per l'intera categoria. In questi giorni un po' tutti ci interroghiamo sull'opportunità e sull'efficacia degli scioperi proclamati per cercare di sbloccare la situazione di stallo creatasi con gli editori''. ''Molti colleghi - concludono Negri e Gallizzi - appaiono stanchi e un po' rinunciatari verso una realtà ingarbugliata e di non facile soluzione. Mai come in queste ore opportune e significative suonano le parole del Presidente Napoletano: il rinnovo del contratto è un diritto e proprio per questo bisogna continuare a serrare le fila affinché tale diritto non venga calpestato dall'arroganza degli editori''. (ADNKRONOS) Ucsi (Unione Cattolica della Stampa Italiana): “Contratto garantisca libertà e autonomia” "La certezza di un adeguato contratto di lavoro che sia garanzia, non solo di autonomia, libertà, pluralismo per gli operatori, ma, innanzitutto, garanzia per i cittadini tutti che, alle prese con una società dove rischiano di prevalere logiche di potere e di mercato, hanno diritto ad una informazione articolata, completa, veritiera". Così, il presidente dell'Unione Cattolica della Stampa Italiana, Massimo Milone, che "ringrazia il Capo dello Stato per aver sottolineato la centralità del ruolo dei giornalisti italiani", ed è al fianco di "Sindacato e Ordine per una battaglia che travalica interessi di categoria per diventare una battaglia civile". "E' sempre più forte - aggiunge - la responsabilità di chi è in grado di orientare e formare il sentire comune e i comportamenti. Come i giornalisti. Un servizio civile al paese". Da sfondo, per l'Ucsi, "c'è anche quell'esercito, sempre più imponente, di precari dell'informazione che chiedono certezze contrattuali, ma anche un più forte ancoraggio ai valori forti della professione". L'Ucsi apprezza e condivide "la proposta di far nascere un Comitato per la Mediaetica che, posto l'egida del Presidente della Repubblica, veda insieme la più qualificata rappresentanza di giornalisti, giuristi, comunicatori, esperti, per ridisegnare il profilo di una professione profondamente mutata, ed affrontare i temi che interpellano,spesso con angoscia, la società dell'informazione. Informazione che rimane fattore essenziale di sviluppo della democrazia e della coscienza civile del paese. Da qui, l'esigenza imprescindibile di un contratto di lavoro adeguato e moderno". (AGI) 'Articolo21': “Grazie a Napolitano” Articolo21 esprime in una nota ''gratitudine e apprezzamento al presidente delal Repubblica Giorgio Napolitano per le sue chiare e inequivocabili parole a sostegno dei giornalisti, impegnati da oltre un anno e mezzo nella difficile trattativa per il rinnovo del loro contratto di lavoro''. Secondo Articolo 21 ''c'era proprio bisogno di una così autorevole voce, perché venisse allo scoperto lo scandaloso atteggiamento oltranzista degli editori ostili finora a qualsiasi ipotesi di trattativa''. Alla vigilia di una nuova tornata di scioperi, indetti dalla Fnsi, ''Articolo 21 - conclude la nota - auspica un intervento deciso di palazzo Chigi per avviar e una mediazione in grado di risolvere positivamente in tempi brevi questa lunga vertenza''. (ANSA) Roberto Natale (Usigrai): “Importantissime le parole di Napolitano” "Anche i giornalisti della Rai giudicano importantissime le parole che il Presidente della Repubblica ha voluto dedicare oggi alla necessità di rinnovare il contratto nazionale". Così Roberto Natale segretario dell'Usigrai. "Vogliamo sperare - prosegue - che gli editori non siano tanto irresponsabili da lasciar cadere anche un così autorevole invito al dialogo. Le affermazioni del Presidente rafforzano ulteriormente la determinazione dei giornalisti italiani in una vertenza nella quale sono in gioco non questioni corporative, ma la tutela del lavoro precario e l'autonomia stessa dell'informazione". (AGI) Silvia Garambois, Segretario Assostampa Romana: “Grazie Napolitano, parole chiarissime” ''Grazie, Presidente Napolitano. Le incisive e chiarissime parole pronunciate sui diritti della libera stampa e dei giornalisti ci sono di grande conforto: sono la conferma che siamo nel giusto in una lotta sindacale che ha assunto toni sempre più aspri e una contrapposizione con i nostri editori senza precedenti''. E' l'apprezzamento dell'Associazione Stampa Romana, nelle parole del segretario Silvia Garambois, per le affermazioni del Capo dello Stato sull'autonomia della stampa e sul contratto dei giornalisti. ''Vogliamo essere fedeli fino in fondo allo spirito della Costituzione - continua Garambois in una nota -, difendere le prerogative di autonomia dei giornalisti italiani, quelli con un contratto vero e buono e quelli precari, per difendere la libertà di stampa e per difendere il nostro lavoro. Noi giornalisti aspettiamo da quasi venti mesi un tavolo di confronto con gli editori''. ''Il ministro del Lavoro Cesare Damiano, commentando le parole del Capo dello Stato, ha sottolineato come il confronto sia anche 'a vantaggio delle imprese''', continua il segretario Asr. ''Lo crediamo anche noi. E nell'arroccamento, arrogante e pretestuoso, degli editori vediamo non solo l'incapacità ad accettare una seria vertenza sindacale ma anche a gestire in maniera moderna le aziende, affrontando i rischi d'impresa che sono di tutte le categorie imprenditoriali'', conclude. (ANSA)

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