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Contratti 05 Ott 2006

L’Assostampa Sarda sostiene con convinzione le iniziative di lotta dei giornalisti

La difesa della professione giornalistica e delle regole che consentono di svolgerla con autonomia e indipendenza sono gli elementi forti della vertenza contrattuale guidata dalla Federazione Nazionale della Stampa. L’Associazione della Stampa sarda sostiene con convinzione la lotta dei giornalisti italiani chiamati ad altre due giornate di sciopero.

La difesa della professione giornalistica e delle regole che consentono di svolgerla con autonomia e indipendenza sono gli elementi forti della vertenza contrattuale guidata dalla Federazione Nazionale della Stampa. L’Associazione della Stampa sarda sostiene con convinzione la lotta dei giornalisti italiani chiamati ad altre due giornate di sciopero.

Si asterranno dal lavoro (a partire da domani 5 ottobre) i giornalisti dei quotidiani, delle agenzie di stampa, dei service, dei giornali telematici, degli uffici stampa, dei portali internet, dei siti web, dell’emittenza radiotelevisiva nazionale pubblica e privata, i giornalisti freelance, i collaboratori e i corrispondenti. L’Associazione della Stampa Sarda ha preso atto con soddisfazione della larga partecipazione dei giornalisti sardi agli scioperi della settimana scorsa, segno della condivisione della lotta a sostegno delle ragioni del sindacato. Nessun quotidiano sardo è uscito in edicola nelle ultime due giornate di sciopero. Il sindacato regionale dei giornalisti, impegnandosi a valutare con i colleghi delle singole testate radiotelevisive locali le opportune forme di partecipazione allo sciopero in relazione alle differenti contrattualizzazioni, ricorda che non sono previste deroghe e auspica la più completa adesione anche di quelle strutture sinergiche nazionali e locali che hanno consentito, la settimana scorsa, l’uscita di quotidiani (in edicola e free press) a Roma e Milano. L’Associazione della Stampa Sarda, nell’ambito della vertenza sul precariato nelle redazioni, è impegnata ad organizzare, per le prossime settimane, manifestazioni pubbliche di sensibilizzazione su un fenomeno che ha raggiunto in Sardegna dimensioni patologiche.

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