“La Fieg replica al nostro comunicato di stamani con un clamoroso falso e con affermazioni tutte tese a tentare di far fallire gli scioperi dei giornalisti. La categoria non si farà prendere in giro da sciocchezze come quella secondo la quale la Fnsi agirebbe per questioni che non hanno relazione con gli interessi contrattuali e previdenziali.
La Segreteria della Federazione Nazionale della Stampa Italiana comunica: Non comprendiamo proprio a quali questioni si faccia riferimento, forse non lo sa la stessa Fieg. Una provocazione scorretta, inaccettabile perché, appunto, falsa. Il sindacato dei giornalisti è autonomo, democratico e preoccupato seriamente per il futuro di un giornalismo offeso e svillaneggiato nella maggior parte delle redazioni, con editori che violano quotidianamente leggi e contratti, non versano i contributi previdenziali, utilizzano contratti a termine, precari e stagisti in sostituzione dei colleghi dipendenti cercando di mettere gli uni contro gli altri. Contro questa situazione ed i rischi di un aggravamento ulteriore delle condizioni di vita e di lavoro nelle redazioni sono stati decisi gli scioperi dei giornalisti. Sui freelance la Fnsi vorrebbe tre cose: che fossero pagati; che fossero pagati entro 60 giorni; che il loro lavoro fosse rispettato. Sulla legge 30 la Fnsi chiede che la sua applicazione sia negoziata nell’ambito delle regole e della compatibilità della professione giornalistica. Lo abbiamo detto e lo ripetiamo: siamo disponibili ad iniziare il confronto sui temi contrattuali realmente essenziali che interessano le aziende ed i giornalisti, e non su una demagogica riduzione delle retribuzioni. La linea politica della Fnsi è quella di respingere il tentativo di ridurre il salario dei giornalisti e di svilirne il ruolo professionale minando l’autonomia dell’informazione. Tutto ciò i giornalisti italiani lo hanno compreso e continueranno a partecipare compatti agli scioperi indetti dalla Fnsi nonostante numerosi tentativi illegali di vanificarne la riuscita”. COMUNICATO DELLA FIEG SUI NUOVI SCIOPERI DEI GIORNALISTI La FNSI ha proclamato per dicembre una nuova serie di scioperi nei quotidiani e nei periodici esaurendo in tal modo il pacchetto di sette giorni di sciopero programmati a giugno, quando le trattative contrattuali erano appena iniziate. La FNSI motiva ancora una volta la sua decisione imputando alla FIEG di non aver concesso le garanzie richieste sul lavoro dei giornalisti autonomi, dei cd. “precari” e sull’attuazione della legge Biagi. Richieste queste prive di fondamento per l’inconciliabilità con il diritto delle aziende di applicare le leggi vigenti dello Stato e con la reale situazione del lavoro autonomo nel settore, ben lontana da quella configurata dai giornalisti. La FIEG ha diffuso al riguardo un documento basato su dati ed elementi ricavati da atti ufficiali degli organismi previdenziali di categoria, approvati anche dai rappresentanti della FNSI, che non possono essere smentiti. Quel che appare certo è che la FNSI, per questioni che nulla hanno a che vedere con gli interessi contrattuali e previdenziali della categoria, prosegue nella sua opera di destabilizzazione del sistema informativo del Paese arrecando danni gravi ed irrecuperabili alle aziende editoriali ed ai propri associati e privando il pubblico della possibilità di accedere alle sue abituali fonti informative. I quaranta giornali quotidiani e i numerosi periodici che sono usciti nei precedenti giorni di sciopero costituiscono un chiaro segnale, che la FNSI sembra ignorare, sulla insofferenza di vaste fasce del settore verso la linea politica che la FNSI ha assunto in questa vertenza. La FIEG non può, per parte sua, prescindere dal soddisfacimento delle esigenze di contenimento dei costi del lavoro e dal miglioramento delle possibilità organizzative delle aziende, impegnate in una dura battaglia per mantenere le proprie posizioni nel sempre più difficile e complesso mercato dell’informazione. La FNSI dichiara di attendere segnali per aprire un percorso di trattativa. L’unico segnale che a questo punto può essere dato è quello di una disponibilità ad iniziare il confronto sui temi contrattuali essenziali che interessano le aziende ed i giornalisti da esse dipendenti, con l’obiettivo di pervenire ad una normativa contrattuale rispondente alle necessità reali della stampa e delle sue componenti. Avendo respinto due volte una proposta degli editori di estendere transitoriamente la parte normativa del contratto che la Federazione della Stampa aveva firmato nel 2001, la FNSI ha d’altronde lasciato ritenere che essa considera tale assetto normativo come superato ed inaccettabile.