In piazza per denunciare la precarietà e lo sfruttamento di tanti, troppi croniste e cronisti. Per restituire dignità al lavoro e rivendicare un futuro per il Paese e per l'informazione. Per dire "Basta" a vite precarie e a giornalisti "a ore". È l'iniziativa "La Repubblica dei precari", promossa dall'Associazione Ligure dei Giornalisti, che martedì 11 gennaio, alle 12.30, sarà in piazza De Ferrari, a Genova, dopo i casi dei giornalisti Massimiliano Salvo (Repubblica Genova) e Valerio Tripi (Repubblica Palermo) ai quali, dopo migliaia di articoli scritti in anni di lavoro, il giornale ha deciso di non rinnovare i contratti precari.
«Massimiliano e Valerio – denuncia il sindacato regionale – sono stati cacciati al termine di un anno in cui entrambi hanno fatto attività sindacale con il Coordinamento dei precari di Repubblica. Il Coordinamento ha più volte cercato un confronto con l'azienda, che si è sempre sottratta costringendo i colleghi a rivolgersi al giudice per rivendicare il diritto ad un lavoro tutelato e adeguatamente valorizzato. Ma il precariato senza via d'uscita è un dramma che coinvolge anche i cronisti di altri giornali».
Per questo, il sindacato scende in piazza per denunciare «un sistema di sfruttamento da parte degli editori che ha creato una generazione di giornalisti precari sotto ricatto, e non si fa scrupoli – incalza l'Assostampa – a lasciarli a casa appena cercano di alzare la testa».
Al fianco del sindacato dei giornalisti i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil Liguria. «Appoggiamo e sosteniamo le giuste rivendicazioni avanzate dal sindacato in tema di trattamenti salariali, equo compenso, tutele e miglioramento delle condizioni di lavoro dei tanti giornalisti che vivono questa difficile situazione», scrive la segreteria della Cisl regionale.
«La Uil sarà in piazza De Ferrari con una sua rappresentanza per sostenere le giuste rivendicazioni che intendono mettere al centro lavoro di qualità, equa retribuzione, formazione, professionalità e sviluppo del settore. È una battaglia di civiltà che va fatta tutti insieme», evidenzia Mario Ghini, segretario generale Uil Liguria.
E Cgil Genova, Cgil Liguria e Slc Cgil Genova esprimono solidarietà a Massimiliano Salvo. «La sua situazione - spiegano segretari generali Fulvia Veirana, Igor Magni e Fabio Allegretti - è purtroppo comune a migliaia di giovani che si trovano costretti a rinunciare ai propri diritti pur di poter lavorare, nelle piccole come nelle grandi aziende editoriali. Un precariato spesso irreversibile e senza prospettive, ma in pochi hanno il coraggio di denunciare per paura di perdere il posto proprio come successo al giornalista».
Al presidio anche il Gruppo Ligure Giornalisti Pensionati. «È assolutamente necessario – rileva l'organismo di base – ridare dignità professionale alle colleghe e ai colleghi che non hanno la tutela del contratto nazionale di lavoro e il lavoro possono perderlo se non si adeguano a una prassi consolidata, che obbliga centinaia di giovani a rinunciare ai propri diritti pur di poter lavorare. Una situazione inaccettabile, che deve essere combattuta con tenacia e decisione».
In piazza saranno distribuiti dei volanti con le rivendicazioni dei giornalisti e i motivi della protesta. A questo link, invece, chi vuole può scaricare la storia di Stefano Rolli dedicata a "Pippo il giornalista" e alla testata "L'instabile".