“La Federazione Nazionale della Stampa sarà mercoledì prossimo 22 novembre al tavolo convocato dal Governo presso il Dipartimento dell’Editoria della Presidenza del Consiglio accogliendo l’invito del Sottosegretario Levi e del Ministro Damiano a discutere i problemi dell’informazione e ad aprire il negoziato per il rinnovo del contratto.
Il Sindacato dei giornalisti sarà rappresentato dalla Segreteria della Fnsi, la quale esprimerà la linea di disponibilità al confronto più volte manifestata. Ci auguriamo che anche la Fieg partecipi all’incontro ed esprima una analoga disponibilità. Il Sindacato dei Giornalisti sottolinea la determinazione della categoria a proseguire la mobilitazione e la lotta per ottenere un serio negoziato. Estremamente positiva è la risposta che le giornaliste e i giornalisti dei quotidiani, della freepress, delle agenzie di stampa, dei siti e dei portali web hanno dato con la straordinaria partecipazione allo sciopero senza preavviso proclamato ieri, dopo il rifiuto degli editori all’ invito al dialogo rivolto dal Governo. Uno sciopero che le colleghe e i colleghi delle emittenti radiotelevisive nazionali, pubbliche e private, attueranno nel rispetto della legge sulla regolamentazione degli scioperi. La Fnsi si rammarica di essere stata costretta a bloccare nuovamente la pubblicazione della stragrande maggioranza dei quotidiani e la diffusione dei notiziari dell’informazione di base, ma non può che confermare le indicazioni scaturite, con un consenso larghissimo, dall’Assemblea degli Stati Generali conclusasi ieri a Roma. Il documento conclusivo affida alla Giunta della Fnsi il mandato di proclamare gli altri giorni di sciopero nei tempi e nei modi che saranno ritenuti più opportuni dall’esecutivo del Sindacato. Purtroppo, anche lo sciopero di ieri è stato vanificato in alcune aziende da direttori e piccoli gruppi di direzione di quotidiani le cui redazioni, in maggioranza hanno partecipato all’astensione dal lavoro. Ancora una volta sono stati utilizzati contratti a termine, collaboratori, stagisti e persino pensionati per realizzare prodotti dequalificati e incompleti. Particolarmente grave, in questo senso, è stato l’atteggiamento delle direzioni dei quotidiani del Gruppo Riffeser e di quella de Il Tempo che, addirittura, ha inviato da Roma nelle sedi regionali mini redazioni improvvisate per consentire l’uscita di qualche povera cronaca locale”