In relazione alle dichiarazioni, rilasciate ieri dal Segretario generale della Fnsi, secondo cui vi sarebbe da parte degli editori una disponibilità a collocare il problema del rinnovo del contratto nazionale di lavoro giornalistico su un tavolo congiunto nel quadro di una legge generale di riforma dell'editoria, la Presidenza della Fieg precisa alcuni punti in una nota.
''Crediamo sia nell'interesse di tutti - spiega la presidenza Fieg - dare alle parole il loro esatto significato. La Fieg non può che guardare con favore a una nuova legge generale sull'editoria. Se il Governo ha intenzione di varare un disegno di legge al riguardo, ne vaglieremo i contenuti e, qualora fossimo consultati, saremmo ben lieti di apportare il nostro contributo di idee e di proposte. Questo non ha nulla a che vedere con la creazione di tavoli congiunti, perché le leggi si fanno in Parlamento e non attorno ai tavoli. Qualora una nuova legge sull'editoria fosse approvata e le condizioni del settore fossero sostanzialmente mutate - aggiungono gli editori -, si porrà allora anche il problema del rinnovo del contratto giornalistico che, per essere negoziato, deve fondarsi su uno stato di cose esistenti e non su condizioni ipotetiche e future. Ribadiamo ancora una volta che non siamo in presenza di una situazione d'emergenza, in quanto gli editori continuano ad applicare il contratto giornalistico scaduto, i cui automatismi economici coprono ampiamente il tasso di inflazione''. (ANSA)