L'"Assemblea Numero Uno delle Donne" che si è tenuta martedì 29 a Milano, nel salone straripante della Camera del Lavoro di Milano, ha dato l'avvio all'iniziativa di genere in difesa dei diritti all'autodeterminazione. Altre ne seguiranno, a cominciare da un incontro organizzativo il 17 dicembre e in vista di una grande manifestazione da tenersi il 14 gennaio.
A Milano, secondo il desiderio prevalente, perché qui è nata la protesta e perché è alimentata dal diffuso desiderio di Milano di rialzare la testa. La Cpo/Fnsi, che nell'ultima sua riunione del 22 novembre aveva incentrato la discussione proprio su questa esigenza di reagire, anche professionalmente, in difesa delle libertà minacciate, ha partecipato all'assemblea di Milano con la propria presidente e con decine e decine di giornaliste, portando il documento che segue. A chi voglia partecipare al movimento ed alle iniziative segnaliamo il nuovo sito www.usciamodalsilenzio.org, oltre a ricordare l'email della Cpo/Fnsi: pari.opportunita@fnsi.it La Cpo/Fnsi per difendere le libertà delle donne La pazienza delle donne è arrivata al bordo. A farla traboccare, ultima goccia di un processo di accelerata sottrazione di libertà e di dignità, è stato lo sguaiato e insieme tartufesco assalto alla 194. Che è giunto subito dopo lo stop all'uso della RU486 e dopo la negazione della fecondazione assistita. Già a causa della mancanza di servizi e della scarsità di rappresentanza le donne italiane erano - sono! - ai margini del mondo del lavoro e delle istituzioni. Ultime in Europa. Imprigionate nel doppio lavoro, senza strumenti di conciliazione né risorse (niente asili, niente ospizi, niente sostegni ai portafogli e ai tempi delle madri, niente quote di garanzia) non riescono a fare massa critica e quindi ad imporre le proprie scelte e i propri bisogni. Allora non resta che rimetterci in marcia. Concentrando sulla riconquista e conquista dei nostri spazi di libertà le energie con cui quotidianamente sopperiamo al deserto delle risorse sociali e alle ostilità delle burocrazie. E anche quelle che dispieghiamo con generosità nel sindacato, nella attività di solidarietà, nelle piazze della pace, nei movimenti per ambiente e istruzione e migranti, nell’associazionismo di quartiere e di politiche culturali… Un collante senza il quale i tasselli del mosaico italiano, della sua prosperità e dell’identità stessa, rotolerebbero via. L’attacco alla 194 è l’ennesima dichiarazione di guerra, contro la quale il popolo delle donne deve rimettersi in marcia, unito, giudicando progetti, ma anche alleanze, solo sulla base dei risultati per sé. La prima iniziativa pubblica, a Milano la sera del 29 novembre, come la prima pietra d’una valanga. Marina Cosi vi porta la partecipazione della Cpo/Fnsi, chiedendo a tutte le colleghe (magari anche ai colleghi di buona volontà, ma senza sperarci troppo) di dare a questo “adesso basta!” voce e spazi e idee nelle redazioni e soprattutto nei propri scritti.