Da più di venti mesi i giornalisti sono senza il contratto di lavoro e gli editori, nonostante l’appello del Capo dello Stato, rifiutano ancora di sedersi al tavolo della trattativa.
La consulta dei Cdr e dei free lance dell’Associazione stampa romana sostiene la linea seguita dalla Fnsi nella difficile vertenza e denuncia il tentativo da parte della Fieg di occupare l’Inpgi, l’Istituto di previdenza della categoria, con la pretesa di inserire nel Cda un numero di rappresentanti degli editori sei volte superiore a quello attuale. La consulta dei Cdr e dei free lance valuta l’ipotesi di un pacchetto di sei giorni di sciopero consecutivi e propone di accompagnare questa forma di lotta con una serie di iniziative improvvise organizzate dall’Associazione Stampa Romana e in coordinamento tra le testate, tese a far sì che non siano solo i giornalisti a pagare l’onere dell’astensione dal lavoro: dal rispetto rigoroso dell’orario contrattuale al ritiro delle firme; dagli scioperi a scacchiera a ogni altra modalità scelta dai comitati di redazione nelle diverse realtà per costringere i propri editori a ridiscutere la posizione della FIEG. Dà mandato all’Asr e alla Fnsi di verificare, con i rispettivi uffici legali, la possibilità di reagire nelle sedi competenti a ogni tentativo degli editori di vanificare gli effetti degli scioperi con il recupero della pubblicità. La consulta dei Cdr e dei free lance chiede al governo di assumere una posizione forte e decisa che faciliti l’immediato sblocco della vertenza facendosi carico di misure (legislative e di politica economica) a garanzia dei giornalisti, dell’autonomia dell’informazione e del diritto dei cittadini a usufruirne. La consulta dei Cdr chiede alla Rai e a Mediaset di affrontare, nei programmi nazionali d’informazione di maggiore ascolto , le questioni relative alla vertenza dei giornalisti e ai loro diritti negati. La consulta dei Cdr e dei free lance del Lazio lancia la mobilitazione generale della categoria che sarà accompagnata da una serie iniziative; tra queste una campagna di spot e comunicati per sensibilizzare e coinvolgere l’opinione pubblica. Tutto quanto si riterrà opportuno per contrastare l’obiettivo degli editori di distruggere il sindacato e la professione giornalistica. La consulta dei CDR e dei free lance invita tutte le rappresentanze sindacali di base a chiedere la pubblicazione di questo comunicato nei loro giornali.