Il ministro Gentiloni auspica che le parti trovino una via d'uscita dal muro contro muro sul rinnovo del contratto Milone (Ucsi):"Serve un giornalismo con l'anima contro la degenerazione della professione"

''L'auspicio del Governo è che, nella loro autonomia, le parti trovino una via d'uscita al muro contro muro'' di giornalisti contro editori. Così il ministro Paolo Gentiloni ha risposto a margine del convegno organizzato dall'Unione Cattolica della Stampa Italiana sul tema 'Nuovi giornalisti, nuove imprese: mercato, pubblicità, multimedialità, innovazione'.

''In un sistema che cambia così velocemente dal punto di vista tecnologico il ruolo del giornalista è reso più complicato ma non è diminuito: di fronte a sfide di questa natura e a quelle dei prossimi anni, il muro contro muro che blocca la trattativa sul contratto non è di buon auspicio''. ''Alla vigilia degli Stati Generali della categoria il 14 e 15 novembre gli editori chiedono maggior duttilità e riposizionamento e minor corporativismo - commenta Massimo Milone, presidente Ucsi - noi siamo fermamente convinti che questa professione vada ripensata nelle sue motivazioni più profonde, etiche e civili. Serve una professione con l'anima ma da cattolici - aggiunge - condividiamo anche quanto detto da Benedetto XVI, c'è un rischio di degenerazione quando l'industria dei media diventa fine a se stessa, perdendo di vista il senso di responsabilità verso il bene comune''. ''Serve una professione con l'anima'' aggiunge il presidente dell'Unione Cattolica Stampa Italiana indicando così il punto di partenza di una riflessione sul giornalismo al centro di una serie di incontri, il primo dei quali è questo organizzato a Milano. La prossima tappa sarà Palermo dove si metteranno a fuoco temi etici e successivamente Napoli in un incontro con i presidenti delle scuole di giornalismo. (ANSA)