''Dopo 6oo giorni il tempo per il rinnovo del contratto di giornalisti è più che maturo. Gli editori, però, non ritengono sia così. Spero che gli editori cambino idea''. Lo ha detto il ministro del Lavoro, Cesare Damiano, che ha rilanciato la proposta avanzata insieme al sottosegretario alla presidenza del consiglio, Riccardo Levi: ''Far viaggiare il tavolo contrattuale parallelamente a un tavolo sulla riforma dell'editoria''.
''Purtroppo per fare un accordo bisogna essere almeno in due'', ha detto Damiano parlando con i giornalisti a Bruxelles. ''Il Governo - ha spiegato - ha fatto molte cose per favorire la conclusione di questo contratto, ma nonostante ciò non si è arrivati ad alcuna conclusione positiva. E al momento non ho novità alcuna''. ''Ho avuto diversi incontri con gli editori e con i giornalisti - ha ricordato Damiano - incontri separati e congiunti, formali e informali. Ho proposto l'apertura di un tavolo tecnico, ma gli editori hanno detto di no. E con Levi - ha proseguito - ho proposto tavoli contestuali sul contratto e sulla riforma dell'editoria. Una proposta che però finora non è stata accolta''. Di qui l'appello alle parti per sbloccare la situazione. ''Del resto - ha concluso il ministro - tutti siamo preoccupati per le molte giornate di sciopero fatte e programmate, sia perché gli scioperi costano tanto sia perché viene impedita l'informazione''.(ANSA)