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Contratti 29 Nov 2006

Il Coordinamento delle Associazioni di Stampa per un Sindacato di Servizio appoggia lo sciopero delle firme

Lo sciopero delle firme proposto per oggi da alcuni Cdr sta suscitando positive adesioni tra i Comitati di redazione di decine di quotidiani. Martedì la questione delle forme di lotta da adottare a dicembre sarà all'ordine del giorno della Giunta esecutiva della Fnsi. La segreteria della Fnsi ha comunque appoggiato l'iniziativa in atto oggi. Stamattina ha preso posizione sollecitando i Cdr a dare il via allo sciopero delle firme anche il Coordinamento delle Associazioni per un Sindacato di Servizio che raccoglie undici associazioni stampa. Pubblichiamo il comunicato del coordinatore Felice Salvati.

Lo sciopero delle firme proposto per oggi da alcuni Cdr sta suscitando positive adesioni tra i Comitati di redazione di decine di quotidiani. Martedì la questione delle forme di lotta da adottare a dicembre sarà all'ordine del giorno della Giunta esecutiva della Fnsi. La segreteria della Fnsi ha comunque appoggiato l'iniziativa in atto oggi. Stamattina ha preso posizione sollecitando i Cdr a dare il via allo sciopero delle firme anche il Coordinamento delle Associazioni per un Sindacato di Servizio che raccoglie undici associazioni stampa. Pubblichiamo il comunicato del coordinatore Felice Salvati.

COORDINAMENTO DELLE ASSOCIAZIONI DI STAMPA PER UN SINDACATO DI SERVIZIO (Abruzzo, Basilicata, Emilia Romagna, Liguria, Marche, Molise, Puglia, Trentino Alto Adige, Umbria, Valle d'Aosta e Veneto) Il Coordinamento delle Associazioni Stampa per un Sindacato di servizio, sostiene pienamente l'iniziativa di sciopero delle firme messo in atto da un numeroso gruppo di quotidiani italiani per i giornali in edicola domani. Il Coordinamento invita le associazioni di stampa a contattare i propri Cdr per far sì che l'iniziativa possa avere la massima estensione possibile. Non è più tollerabile che gli editori, che da 640 giorni continuano a sfuggire al tavolo della trattativa per il rinnovo del contratto rifiutino ancora i pressanti appelli che arrivano, oltre che dal governo e dalle massime istituzioni italiane, anche da gran parte della società civile, preoccupata del futuro della libertà d'informazione di questo Paese. Felice Salvati (Coordinatore)

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