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Contratti 15 Mar 2006

Il Cdr del Secolo XIX appoggia eventuali scioperi nel corso della campagna elettorale contro la chiusura degli editori sul rinnovo contrattuale

Il comitato di redazione de Il Secolo XIX e la redazione de Il Secolo XIX , ribadiscono la loro preoccupazione per il blocco della trattativa per il rinnovo contrattuale e confermano l’adesione alle iniziative di mobilitazione decise dalla Federazione Nazionale della Stampa e dalle Associazioni Regionali di Stampa, come già accaduto in occasione dell’inaugurazione delle Olimpiadi di Torino 2006, del Festival di Sanremo e di quella promossa per giovedì 16 marzo a Roma di fronte alla sede della Fieg. I giornalisti de Il Secolo XIX esprimono la loro preoccupazione per la chiusura e arroccamento degli editori su posizioni che negano ogni confronto e disponibilità sulla difesa e rilancio della qualità dell’informazione e del lavoro giornalistico, sulla ricerca di soluzioni e di garanzie per il lavoro autonomo, cercando anche di minare la solidità dell’istituto di previdenza giornalistica con il rifiuto a firmare una riforma già approvata dallo stesso istituto e dagli stessi rappresentanti degli editori.

Il comitato di redazione de Il Secolo XIX e la redazione de Il Secolo XIX , ribadiscono la loro preoccupazione per il blocco della trattativa per il rinnovo contrattuale e confermano l’adesione alle iniziative di mobilitazione decise dalla Federazione Nazionale della Stampa e dalle Associazioni Regionali di Stampa, come già accaduto in occasione dell’inaugurazione delle Olimpiadi di Torino 2006, del Festival di Sanremo e di quella promossa per giovedì 16 marzo a Roma di fronte alla sede della Fieg. I giornalisti de Il Secolo XIX esprimono la loro preoccupazione per la chiusura e arroccamento degli editori su posizioni che negano ogni confronto e disponibilità sulla difesa e rilancio della qualità dell’informazione e del lavoro giornalistico, sulla ricerca di soluzioni e di garanzie per il lavoro autonomo, cercando anche di minare la solidità dell’istituto di previdenza giornalistica con il rifiuto a firmare una riforma già approvata dallo stesso istituto e dagli stessi rappresentanti degli editori.

I giornalisti de Il Secolo XIX condividono anche la scelta di indire azioni di lotta durante la campagna elettorale, pur consci della gravità della situazione del paese, ma un sindacato e giornalisti degni di questo nome non possono, né devono fare sconti ad alcun schieramento politico: un anno di vacanza contrattuale, i ripetuti attacchi al sistema delle relazioni sindacali e le reiterate affermazioni dei rappresentanti Fieg, relative alla volontà di ristrutturare integralmente il contratto di lavoro, non possono godere di alcuna tregua.

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