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Contratti 04 Apr 2009

I Cdr del Resto del Carlino, La Nazione, Il Giorno e Quotidiano Nazionale bocciano l'ipotesi di accordo siglato tra Fnsi e Fieg: "Serve una riflessione nella scrittura definitiva dei testi"

Il coordinamento dei Comitati di Redazione del gruppo Riffeser-Monti ha sottoscirtto un documento nel quale giudicano negativamente l'accordo raggiunto fra sindacato ed editori per il rinnovo del contratto di lavoro giornalistico

Il coordinamento dei Comitati di Redazione del gruppo Riffeser-Monti ha sottoscirtto un documento nel quale giudicano negativamente l'accordo raggiunto fra sindacato ed editori per il rinnovo del contratto di lavoro giornalistico

"Quella che viene presentata come la conclusione della lunga trattativa per il rinnovo del contratto di lavoro si profila come una sconfitta epocale per tutta la categoria. I Cdr dei quotidiani “La Nazione”, “il Resto del Carlino”, “Quotidiano nazionale” e “Il Giorno”, pur considerando la gravità della crisi che colpisce il mondo dell’editoria ed il settore dei quotidiani in particolare, bocciano l’accordo siglato tra Fnsi e Fieg per il rinnovo del contratto di lavoro giornalistico, nella consapevolezza che questo potrebbe essere non solo l’ultimo contratto collettivo nazionale di lavoro che avranno i giornalisti, ma che potrebbe segnare anche il definitivo tramonto della professione e la fine della tenuta del sindacato unitario. Si parla tanto di patto generazionale, ma di fatto non c’è alcuna norma che vada in questa direzione. Sul piano economico la triennalizzazione degli scatti, il congelamento sui valori attuali di quelli fino ad ora maturati e soprattutto la fine della rivalutazione mettono a rischio non solo gli stipendi ma anche le pensioni dei giornalisti. Chi e’ stato assunto da poco dovrà rassegnarsi a non veder progredire il proprio stipendio; chi lo e’ da piu’ anni si prepara a guardare con maggiore preoccupazione alla pensione. E tutto cio’ a fronte di un aumento dei minimi di stipendio che non ripaga a sufficienza dello sforzo enorme, ben 18 giorni di sciopero, compiuto a sostegno della trattativa. Oltre a tutte queste condizioni, vi è anche la beffa della moratoria sullo scatto in maturazione che raffredda ulteriormente la retribuzione dei giornalisti. Sul piano normativo l’introduzione di videoimpaginazione e multimedialita’, senza regole ne’ controlli certi, mina alle radici non solo la professionalita’ di migliaia di giornalisti, ma anche la loro possibilita’ di accettare seriamente la sfida di un’informazione articolata ed integrata che rappresenta il futuro, mentre l’istituto del distacco pone a rischio vite professionali e personali, destabilizza il legame identitario dei giornalisti con la propria testata ed i suoi lettori, pone le basi di una forma surrettizia di lavoro interinale che marginalizza ulteriormente la nostra categoria destinata sempre più a essere “rottamata” con l’espulsione dal mondo del lavoro degli ultracinquantottenni e, con loro, di un inestimabile patrimonio professionale. Il “no” a questo accordo proviene da Cdr di testate storiche, che da anni hanno sperimentato, loro malgrado, le pressioni e gli attacchi di un editore che ha tentato di anticipare i contenuti dell’intesa siglata tra Fnsi e Fieg e che sono stati respinti solo grazie alla forza che gli organismi sindacali hanno tratto dalla fiducia dei colleghi e dal contratto fino ad ora in vigore. Per tutte le considerazioni fin qui fatte, i Cdr de “il Resto del Carlino”, “La Nazione”, “Il Giorno” e “Quotidiano Nazionale” sollecitano la Segreteria della Fnsi a un’ulteriore riflessione in sede di scrittura definitiva dei testi del nuovo contratto di lavoro". I comitati di redazione de “il Resto del Carlino”, “La Nazione”, “Il Giorno”, “Quotidiano Nazionale”

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