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HuffPost, giornalisti in stato di agitazione: «Gedi chiarisca le sue intenzioni»
Vertenze 18 Dic 2024

HuffPost, giornalisti in stato di agitazione: «Gedi chiarisca le sue intenzioni»

L’assemblea dei cronisti «respinge con fermezza ogni ipotesi di uscita dal perimetro aziendale».

«La redazione di HuffPost si è riunita oggi in assemblea dopo aver appreso con stupore da notizie di stampa l'intenzione dell'editore Gruppo Gedi di creare con la internet company Italiaonline come socio esclusivo una joint venture in cui far confluire il nostro giornale. Su richiesta del Comitato di redazione, l'azienda Gedi Digital Srl non è stata in grado allo stato attuale di fornire informazioni essenziali sul progetto, presentato come ancora in divenire e da definire». Lo si legge in un comunicato stampa diffuso dall’assemblea di redazione di HuffPost martedì 17 dicembre 2024.

«La stessa vaghezza delle informazioni ricevute – proseguono i cronisti - non fa che accrescere la preoccupazione della redazione per quella che al momento non viene chiamata né vendita né dismissione ma che tale sembra essere. Il Gruppo Gedi non spiega in alcun modo quale percentuale societaria rappresenterà nella futura joint venture. Le anticipazioni di agenzia fanno capire che i colloqui, al di là delle smentite, siano avviati da tempo. L'assemblea respinge con fermezza ogni ipotesi di uscita dal perimetro aziendale, essendo noi redattori alle dipendenze di Gedi Digital Srl, avendo avuto solo poche settimane fa rassicurazioni che nessuna testata, HuffPost inclusa, sarebbe uscita dall'attuale assetto del gruppo editoriale».

Il Cdr di HuffPost «porrà in essere tutte le azioni sindacali coinvolgendo l'Associazione Stampa Romana e la Federazione nazionale della Stampa a tutela dei livelli occupazionali dei giornalisti assunti e dei colleghi collaboratori fissi nel rispetto del contratto di lavoro nazionale giornalistico. Consideriamo l'operazione in essere lesiva del nostro futuro professionale e occupazionale, e agiremo in ogni sede a nostra tutela».

L'assemblea di redazione chiude dichiarando «lo stato di agitazione e si riserva di prendere ulteriori iniziative sindacali qualora lo ritenesse opportuno».

@fnsisocial

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