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Foto: ImagoEconomica/Fnsi
Vertenze 11 Dic 2024

Gazzetta del Mezzogiorno, Fnsi e Assostampa: «Disparità di trattamento tra colleghi nell'accordo»

Il sindacato nazionale e le Associazioni di Puglia e Basilicata hanno partecipato con il Comitato di redazione ai confronti, purtroppo inutili, con l'azienda che si sono tenuti col Comitato Sepac della Regione Puglia, decidendo però, a differenza di una parte del Cdr, di non firmare il prolungamento degli ammortizzatori sociali «perché discriminatorio nei confronti di alcuni giornalisti».

Federazione nazionale della Stampa italiana e le Assostampa di Puglia e Basilicata esprimono «soddisfazione per il ritiro da parte di Edime, la società che pubblica la Gazzetta del Mezzogiorno, della procedura di licenziamento in cambio di un ulteriore anno di cassa integrazione in deroga, utilizzando risorse della Regione Puglia». È quanto si legge in un documento approvato per acclamazione durante la riunione di mercoledì 11 dicembre 2024 della Giunta esecutiva Fnsi con la Consulta dei presidenti delle Associazioni regionali di Stampa.

«La Fnsi e le Assostampa - prosegue il documento - hanno partecipato insieme con il Comitato di redazione ai confronti, purtroppo inutili, con l'azienda che si sono tenuti col Comitato Sepac della Regione Puglia, ma hanno deciso, a differenza di una parte del Cdr, di non firmare l'accordo sul prolungamento degli ammortizzatori sociali perché discriminatorio nei confronti di alcuni giornalisti. Intanto, all'azienda, che riceve robusti contributi pubblici dal fondo nazionale per l'editoria, era stato chiesto di riassorbire nel processo produttivo i due giornalisti ex art. 1 rimasti in esubero, anche attraverso l'attivazione di una cassa integrazione a rotazione su tutti i 31 giornalisti in organico, appunto in un'ottica solidaristica».

Tutto questo, però, «è stato negato mettendo sul tavolo - si legge ancora - solo una generica promessa di reintegro dei due colleghi, sulla falsariga del piano presentato l'anno scorso quando l'azienda disattese le stesse promesse, lasciando per un anno 6 colleghi articoli 1 in cassa a zero ore, così come i colleghi ex articoli 36, 2 e 12 di tutte le redazioni periferiche, nonostante la richieste del sindacato di aprire un presidio redazionale sul territorio per permettere a questi colleghi di tornare a lavorare».

Per Fnsi e Associazioni di Stampa «non può una azienda arrogarsi il diritto di dividere la redazione, escludendo dal lavoro colleghi la cui unica colpa è di non appartenere alla redazione di Bari, unica ancora aperta dopo la chiusura selvaggia degli altri presidi giornalistici in Puglia e in Basilicata».

Edime, di proprietà degli editori Antonio Albanese e Vito Miccolis, «anche grazie alla collaborazione del sindacato, ha ottenuto ammortizzatori sociali lo scorso anno e li otterrà anche il prossimo anno. Quindi - incalzano Federazione della Stampa e Associazioni regionali - sarebbe stato lecito aspettarsi una maggiore collaborazione e un'apertura a richieste minime e di buon senso, ispirate allo spirito solidaristico, che purtroppo non c'è stata. Una parte del Cdr, invece, ha deciso di firmare l'accordo che ora sarà operativo nonostante le pesanti disparità di trattamento che mette in campo tra colleghi della stessa testata che per anni hanno lavorato fianco a fianco. L'auspicio è che adesso l'azienda pensi anche a un piano di rilancio del giornale perché senza investimenti e senza una strategia si rischia di accelerare lo sradicamento dai territori della Puglia e della Basilicata».

@fnsisocial

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