“Riprende oggi l’attività dei giornalisti dei quotidiani, delle agenzie di informazione, del web dopo le tre giornate di sciopero e i due giorni di chiusura delle edicole per la festività natalizia. Il Sindacato dei Giornalisti ringrazia le migliaia di colleghe e colleghi che hanno dato vita alla più massiccia manifestazione di protesta della storia del giornalismo italiano"
"La categoria ha ancora una volta manifestato la propria determinazione a ottenere l’apertura delle trattative contrattuali, con una partecipazione alla lotta che ha superato nella stragrande maggioranza delle aziende il 90% delle adesioni. Si è trattato della più convincente risposta alla chiusura degli editori ed ai diversi tentativi delle aziende di dividere i giornalisti e di convincerli a respingere le indicazioni del Sindacato. La realtà è un’altra: Un Sindacato forte e unito, redazioni determinate a continuare la mobilitazione, un fronte delle imprese sempre più frantumato e isolato rispetto alle Istituzioni e all’opinione pubblica. Nei primi giorni di gennaio decideremo le nuove azioni di mobilitazione e di lotta. La Fnsi ringrazia in modo particolare le giornaliste e i giornalisti freelance, precari, con contratti a termine che hanno partecipato come mai all’astensione dal lavoro. Di grande significato è stata anche la partecipazione massiccia dei giornalisti degli uffici stampa pubblici e privati che rivendicano l’apertura del negoziato con l’Aran, l’agenzia per la contrattazione nel pubblico impiego. Il successo dello sciopero di tre giorni non è messo in discussione da comportamenti di una netta minoranza di testate che purtroppo sono state in edicola, spesso utilizzando il lavoro di pochi precari, minacciati e ricattati, di pensionati e di qualche gruppo di direzione. In taluni casi è stato vanificato lo sciopero dell’intera redazione. La Fnsi protesta per il comportamento di quegli editori che, come Nicola Grauso di E Polis, violano il contratto e istigano a non scioperare. Il Sindacato ricorda che nessuna deroga, a nessun titolo, è stata concessa e che tutte le redazioni avrebbero dovuto partecipare a tutti e tre giorni di sciopero, comprese quelle di giornali edite in cooperative”.