«Edizioni accorpate in edicola e progetti nebulosi sul web. L'Editoriale Nazionale, di proprietà del presidente degli editori Fieg Andrea Riffeser Monti, ha deciso di non stampare più dal 1 gennaio nello stabilimento di Loreto e di accentrare questa attività a Bologna e a Firenze, con conseguenze pesanti sulla qualità dell'informazione nelle Marche e in Toscana». È quanto denunciano, in una nota congiunta, i Comitati di redazione de il Resto del Carlino, La Nazione, Il Giorno, Qn e Quotidiano.net.
Come comunicato mercoledì 30 novembre 2022 ai Cdr, «dal primo gennaio – spiegano i rappresentanti sindacali – in edicola usciranno accorpate le edizioni di Ancona e Macerata (fascicolo unico con foliazione dimezzata rispetto ad ora), di Empoli e Pontedera (stessa perdita di quantità di informazione) e di Pisa, Livorno e Grosseto (tre edizioni che diventano una). La decisione è stata presa in relazione all'impossibilità di stampare tutte le edizioni del Gruppo a Bologna e Firenze, spacciata come esigenza industriale».
Per i giornalisti del Gruppo si tratta di «una decisione editoriale che prevede la smobilitazione del Carlino nelle Marche e una riduzione della presenza regionale della Nazione in Toscana. Offrire ai lettori edizioni rimaneggiate, scarse di informazioni e dove territori storicamente diversi vengono omologati senza alcuna motivazione – incalzano i Cdr – provocherà un tracollo delle vendite con pesanti ricadute sui posti di lavoro e soprattutto sul diritto dei cittadini ad essere informati».
Ancora una volta, «come dimostra il presidente della Fieg, gli editori – proseguono i Comitati di redazione – sono sempre pronti a chiedere aiuti economici al governo e alla politica, a partire dal sottosegretario Alberto Barachini, promettendo in cambio informazione e prodotti di qualità e invece pensano solo a tagliare sradicando da zone importanti come queste i presidi informativi. Per questo speriamo che ci sia una presa di posizione forte da parte delle istituzioni, soprattutto locali, per scongiurare questa demolizione del patrimonio del Carlino e della Nazione e per bloccare gli accorpamenti, salvando così la presenza e l'identità di queste testate in queste zone».
I rappresentanti sindacali sottolineano, inoltre, che «alla riduzione dell'informazione cartacea non corrisponde una valorizzazione di quella online considerato che i progetti per i portali cittadini sono ancora tutti da definire e in ritardo e che a tutti i giornalisti del Gruppo è stata avanzata una nuova pesante richiesta di ammortizzatori sociali per il 2023. Scriveremo al sottosegretario all'editoria – concludono i giornalisti – chiedendo di legare i finanziamenti e gli aiuti al settore solo a chi veramente sostiene l'informazione di qualità escludendo chi, come il nostro editore, ha come unico obiettivo il taglio dei costi e delle retribuzioni dei giornalisti».