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Una manifestazione in favore dei giornalisti di Cumhuriyet
Internazionale 10 Nov 2020

Cumhuriyet, la Corte europea dei diritti umani condanna Ankara per l'arresto di 8 giornalisti

Per i giudici «la detenzione preventiva, direttamente legata al loro lavoro, ha costituito un'interferenza con il loro esercizio della libertà  d'espressione». La Turchia dovrà  versare a ciascun reporter (tutti liberati tra luglio 2017 e aprile 2018, anche se ancora sotto processo) 16 mila euro per danni morali.

La Corte europea dei diritti umani (Cedu) ha condannato la Turchia per aver violato i diritti di otto giornalisti del quotidiano Cumhuriyet, tenuti in detenzione provvisoria a causa delle posizioni assunte su certe politiche governative in articoli e post sui social media a partire dal novembre 2016. I giornalisti sono stati tutti liberati tra luglio 2017 e aprile 2018, anche se sono ancora sotto processo. I giudici hanno stabilito che la Turchia dovrà versare a ciascuno di loro 16 mila euro per danni morali. Nella sentenza, che diverrà definitiva tra 3 mesi se le parti non chiederanno un secondo giudizio, la Corte di Strasburgo afferma che «la decisione dei tribunali nazionali di ordinare la detenzione preventiva degli otto giornalisti è stata basata su meri sospetti e non ha raggiunto il livello richiesto di ragionevolezza».

Inoltre i giudici della Cedu considerano che «la detenzione preventiva, collegata a un processo penale per reati che comportano pene gravi e direttamente legata al loro lavoro come giornalisti, ha costituito una effettiva coercizione e un'interferenza con il loro esercizio della libertà d'espressione». Tuttavia la Corte di Strasburgo non ritiene che sia stato stabilito oltre ogni ragionevole dubbio che la detenzione preventiva dei ricorrenti sia stata ordinata per punirli per aver criticato il governo. (Ansa)

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