Criticare la Moratti è molto pericoloso Rcs annuncia la chiusura della rivista "Infanzia"
Potrebbe apparire come una vicenda di ordinaria crisi editoriale, sfociata come tante in una chiusura del prodotto. In realtà, la vicenda che in questi giorni coinvolge la rivista "Infanzia", edita da Nuova Italia di proprietà Rcs, si sta configurando come un vero e proprio attacco alla libertà di stampa e di opinione. Almeno così affermano il direttore editoriale, professor Piero Bertolini, ed il suo staff, che si sono visti "recapitare" un preannuncio di serrata da parte della Rcs, prima via e-mail poi telefonicamente, dopo aver pubblicato un paio di editoriali fortemente critici nei confronti della riforma Moratti e del caso Biagi-Santoro. La storia ha avuto inizio nei mesi scorsi. La rivista "Infanzia", realizzata a Bologna ma diffusa in tutta Italia, è considerata come la bibbia della pedagogia moderna. Una tiratura di poche migliaia di copie per nove numeri annuali ma una diffusione capillare nei centri nevralgici della formazione ne hanno fatto negli anni (30 compiuti proprio quest’anno) un punto di riferimento che va ben al di là della collocazione specifica, di nicchia. Non a caso il direttore storico, Piero Bertolini, è unanimemente riconosciuto come il decano di quella scuola pedagogica italiana che ha prodotto i cosiddetti "asili migliori del mondo", quelli emiliani. La riforma Moratti, secondo molti pedagogisti, mina alla base il modello di formazione elaborato in Italia nei decenni. Conseguentemente, su alcuni numeri della rivista "Infanzia", quattro in particolare pubblicati a partire dal mese di settembre 2001, sono apparsi servizi dove senza mezzi termini veniva preso di petto l’operato del Governo Berlusconi, non solo in relazione ad ambiti e problematiche di tipo strettamente pedagogico. Dallo smantellamento dello stato sociale ai proclami di Umberto Bossi, Bertolini e il suo staff hanno espresso, come del resto anche nel corso delle passate legislature, una voce di pensiero libera e indipendente. L’avviso di chiusura è stato dato da Bertolini a Modena, durante un congresso di pedagogisti con le seguenti parole: "La nostra rivista chiuderà: io penso che vi siano alla base delle gravi ragioni di natura politica, ma se qualcuno si illude di metterci a tacere si sbaglia di grosso". La notizia è stata accolta da oltre mille convegnisti con viva disapprovazione. La stessa reazione che si è peraltro avuta nei giorni successivi, dopo un articolo in cui il quotidiano l’Unità rendeva pubblica la vicenda, da parte di pedagogisti e personaggi del mondo della cultura. Ma non solo. Infatti, poche ore dopo, cinque parlamentari del centrosinistra hanno presentato un’interrogazione sul caso al ministro Moratti. Da parte sua, la Rcs ha comunicato al professor Bertolini di aver deciso la chiusura della storica rivista a causa di un calo degli abbonamenti che da 4 mila sarebbero passati a 3 mila. Ma gli abbonamenti, denuncia la direzione di "Infanzia", sono calati perché il ministro Moratti ha cancellato quelli relativi al suo ministero di questa ed altre riviste scientifiche a vantaggio di altre testate, ed in ogni caso la "perdita" per Rcs sarebbe quantificabile in soli 42 mila euro, una cifra che difficilmente può compromettere i bilanci di un gruppo editoriale.