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Contratti 23 Ott 2006

Continua oggi lo sciopero dell’emittenza radiotelevisiva nazionale pubblica e privata Il ministro Damiano ribadisce: "La situazione è matura per arrivare al nuovo contratto"

“I giornalisti delle televisioni e delle radio nazionali, pubbliche e private, sono chiamati nuovamente martedì 24 e mercoledì 25 a due giornate di sciopero generale per rivendicare l’apertura di un tavolo per il rinnovo del contratto con la Federazione degli Editori.

“I giornalisti delle televisioni e delle radio nazionali, pubbliche e private, sono chiamati nuovamente martedì 24 e mercoledì 25 a due giornate di sciopero generale per rivendicare l’apertura di un tavolo per il rinnovo del contratto con la Federazione degli Editori.

Nonostante le ripetute dichiarazioni di disponibilità della Fnsi, manifestate al Ministero del lavoro alla presenza del Ministro Cesare Damiano, la Fieg si ostina a respingere ogni invito del Governo ad avviare un negoziato serio. Non solo, gli editori mettono in discussione l’autonomia e la solidità finanziaria dell’Istituto di Previdenza dei giornalisti. Questo nel momento in cui si va ulteriormente aggravando il fenomeno del lavoro nero e precario in tutto il mondo dell’informazione e aumenta rapidamente il numero delle colleghe e dei colleghi disoccupati e inoccupati. Per queste ragioni la Segreteria della Fnsi rivolge un appello alle giornaliste e ai giornalisti delle televisioni e delle radio nazionali, che trasmettono con il sistema analogico oppure con quello digitale, satellitare o terrestre, a partecipare compatti alla nuova dura iniziativa di lotta. Queste le modalità dello sciopero: I giornalisti dell’emittenza radiotelevisiva nazionale pubblica e privata, analogica e digitale, e dei canali tematici satellitari legati o no a network terrestri si asterranno dal lavoro nella giornate di martedì 24 e mercoledì 25 ottobre, dalle ore 6,00 di martedì 24 sino alle ore 6,00 di giovedì 26 ottobre. Nel corso dello sciopero nell’emittenza radiotelevisiva saranno assicurati soltanto i notiziari in forma ridotta previsti da eventuali accordi aziendali. Pertanto, non andrà in onda nessuna trasmissione o rubrica giornalistica, né andranno in onda trasmissioni registrate in giornate precedenti, che abbiano come conduttori o protagonisti giornalisti, né avvenimenti sportivi con la cronaca di giornalisti. In ogni caso sarà assicurata la presenza dei Cdr in tutte le redazioni al fine di predisporre notiziari straordinari in presenza di eventi di particolare gravità e interesse per l’utenza. Non sono previste deroghe di alcun tipo”. "A mio avviso la situazione è matura per arrivare a una intesa sul nuovo contratto dei giornalisti. Mi auguro che la posizione negativa degli editori venga superata, ma non sono ottimista perchè è da troppo tempo che questo contratto aspetta di essere rinnovato". Lo ha detto il ministro del Lavoro, Cesare Damiano a Torino, dove è intervenuto a un convegno su 'Giornali e giornalisti' organizzato dall' Associazione Stampa Subalpina "Ho convocato le parti un po' di tempo fa - ha ricordato Damiano - e le ho invitate a riprendere il dialogo su due argomenti: il contratto e le delibere ferme dell' Inpgi, l' ente pensionistico dei giornalisti. Mentre i giornalisti hanno dichiarato la loro disponibilità ad aprire un confronto senza pregiudiziali, gli editori non hanno accettato il confronto sostenendo che la situazione per discutere il contratto non fosse matura. Io penso invece - ha affermato - che la situazione sia più che matura e che esistano le condizioni per un dialogo, tanto più che le posizioni delle parti non dovrebbero partire da pregiudiziali reciproche, ma dovrebbero affrontare argomenti di merito. Questi argomenti - ha aggiunto - riguardano sicuramente la categoria, ma, dato il ruolo che la professione ricopre nel paese, riguardano l' intera comunità". "Ci sono - ha esemplificato - argomenti che vanno dal problema del costo del lavoro a quello della mobilità professionale e del precariato, che sono nodi all' ordine del giorno in ogni caso, sui quali, e mi riferisco in particolare al tema della flessibilità e della precarietà, il governo è già intervenuto legiferando". "Nel concreto - ha spiegato Damiano - è stato aperto un secondo tavolo relativo all' ente previdenziale dei giornalisti, c' è stato un incontro, e abbiamo fatto qualche passo avanti, seppure non conclusivo. Io ovviamente - ha concluso - mi riservo eventuali interventi, sia su questo tema sia per quanto riguarda una eventuale convocazione delle parti". (ANSA)

@fnsisocial

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