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Parlamento 29 Apr 2009

Cinque parlamentari interrogano Berlusconi e Sacconi sullo stato di crisi presentato dal gruppo editoriale (Caltagirone) che edita Il Mattino di Napoli

Pubblichiamo l'interrogazione al Presidente del Consiglio e al ministro del Lavoro di cinque parlamentari in ordine al piano di riorganizzazione presentato dall'editore del Mattino di Napoli che prevede un drastico ridimensionamento dell'organico e del ruolo e presenza de quotidiano.

Pubblichiamo l'interrogazione al Presidente del Consiglio e al ministro del Lavoro di cinque parlamentari in ordine al piano di riorganizzazione presentato dall'editore del Mattino di Napoli che prevede un drastico ridimensionamento dell'organico e del ruolo e presenza de quotidiano.

INTERROGAZIONE Al Presidente del Consiglio dei Ministri Al Ministro del Lavoro, della Salute e delle Politiche sociali Premesso che: nel marzo scorso, la società editrice de "Il Mattino s.p.a.", società controllata dalla Caltagirone Editore, ha presentato un piano di ristrutturazione aziendale "in presenza di crisi" che prevede un complessivo ridimensionamento sul mercato editoriale della suddetta testata giornalistica; in particolare, nell'ambito di tale progetto è previsto un drastico ridimensionamento del personale giornalistico, con un taglio di circa 37 unità, trasferimenti e riduzione delle retribuzioni per chi resta in organico, nonché la soppressione della redazione romana e degli uffici di corrispondenza di Milano e Reggio Calabria; la presunta necessità di adottare tali drastiche iniziative nei confronti dei lavoratori è argomentata dal summenzionato editore esclusivamente con la perdita in bilancio patita negli ultimi tempi a seguito di una contrazione del mercato pubblicitario e, in generale, dell'attuale crisi economica; inoltre, secondo quanto rilevato anche in una nota diffusa del Comitato di Redazione de "Il Mattino", il succitato piano di ristrutturazione, a fronte delle forti penalizzazioni previste nei confronti dei lavoratori, non contiene alcun progetto di rilancio e di investimento dell'azienda stessa , scaricando esclusivamente sui giornalisti, sulle loro famiglie e sui tanti lettori, il peso di un periodo di crisi economica sofferto dalla società editrice del quotidiano napoletano come d'altronde da buona parte delle aziende operanti nel nostro Paese; inoltre, sempre secondo quanto previsto dal nuovo piano di ristrutturazione, il nuovo Mattino "sarà fortemente orientato alla sua area di diffusione primaria" e le informazioni politiche ed economiche del Mezzogiorno saranno affidate a "conoscenze presenti nelle testate del Gruppo"; è evidente che tali proposte, se attuate, relegherebbero la principale testata del Mezzogiorno ad un ruolo ancillare nel panorama dell'informazione nazionale e, di conseguenza , comporterebbero un impoverimento del mondo dell'informazione sul Mezzogiorno; considerato che: il ruolo dell'informazione, in particolare se continua e qualificata come è quella che il quotidiano napoletano ha saputo offrire fino ad oggi, risulta particolarmente importante tanto più in un momento di profonda crisi economica e sociale per l'intero Paese ed in particolare per il Mezzogiorno d'Italia; considerato inoltre che: la disciplina dei contributi all'editoria, di cui alla legge 7 agosto 1990, n. 250 e successive modificazioni, e alla legge 7 marzo 2001, n. 62, e altre disposizioni successivamente intervenute, rende possibile erogazioni per milioni di euro, anche a favore di giornali di tiratura scarsa, ma non tutela i lavoratori in presenza di una crisi; si chiede di sapere: quali siano le valutazioni in merito ai fatti esposti in premessa ed in particolare se non ritenga che il nuovo piano aziendale presentato dal Mattino S.p.a non rappresenti un danno per l'opinione pubblica nazionale, meridionale e napoletana; se non si ritenga opportuno intervenire presso la società editrice del quotidiano "Il Mattino S.p.A " affinché possa riconsiderare la decisione assunta in ordine al licenziamento dei 37 giornalisti individuando nell'ambito del previsto piano di ristrutturazione aziendale misure strutturali idonee a limitare gli effetti negativi sul piano occupazionale e a garantire al Mezzogiorno una informazione qualificata e continua come quella offerta che il quotidiano napoletano ha saputo offrire fino ad oggi; se non si ritenga opportuno intervenire, anche attraverso l'adozione dei provvedimenti legislativi necessari al fine di garantire che i contributi statali previsti a favore dell'editoria siano destinati anche ad maggiore tutela dei lavoratori impegnati in tale settore. VITA, CARLONI, DE LUCA, DI GIOVAN PAOLO, INCOSTANTE

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