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Parlamento 21 Gen 2012

Siddi: "Basta con le minacce ai giornalisti in Calabria Se ne deve occupare subito la commissione Antimafia"

Le minacce di cui sono vittime i giornalisti calabresi saranno portate all'attenzione della Commissione parlamentare antimafia in occasione dell'incontro, in programma il 2 febbraio prossimo, con la Federazione nazionale della stampa (Fnsi). Lo ha detto a Vibo Valentia, il segretario della Fnsi. Siddi, che ha partecipato alla messa in onore del patrono dei giornalisti, San Francesco di Sales, promossa da Ucsi (Unione Stampa cattolica), Sindacato e Ordine dei giornalisti della Calabria.

Le minacce di cui sono vittime i giornalisti calabresi saranno portate all'attenzione della Commissione parlamentare antimafia in occasione dell'incontro, in programma il 2 febbraio prossimo, con la Federazione nazionale della stampa (Fnsi). Lo ha detto a Vibo Valentia, il segretario della Fnsi. Siddi, che ha partecipato alla messa in onore del patrono dei giornalisti, San Francesco di Sales, promossa da Ucsi (Unione Stampa cattolica), Sindacato e Ordine dei giornalisti della Calabria.

Al termine della cerimonia ha incontrato il giornalista della Gazzetta del Sud Nicola Lopreiato, raggiunto, nelle scorse settimane, da una lettera di minacce scritta dal carcere dal boss Leone Soriano, ritenuto dagli investigatori il capo dell'omonima cosca della 'ndrangheta di Filandari.
Lopreiato era gia' stato minacciato in passato e nel novembre scorso i carabinieri hanno arrestato i presunti autori delle precedenti minacce. "Il caso della lettera a Lopreiato e le precedenti vicende che lo avevano visto sotto tiro insieme ad altri colleghi come Pietro Comito, Antonino Monteleone e Michele Albanese - ha detto Siddi - devono avere un'attenzione superiore e le porteremo all'attenzione della Commissione antimafia. Ma già da ora rinnoviamo alle autorità che se ne sono occupate, e che ringraziamo per avere portato un primo risultato, l'esigenza di una tutela rafforzata per il lavoro dei giornalisti minacciati". "In questa regione - ha proseguito - ci sono, per fortuna, nuovi semi che stanno generando ogni giorno nuove piante di legalità, tuttavia persistono punti caldi della delinquenza organizzata e di una mafia borghese che sono insidiose e rendono spesso complicato fare un'informazione libera. Il sindacato tutto, da quello calabrese a quello nazionale non si arrende a prospettiva di questo genere ed anzi intensificherà ulteriormente la propria azione. Moltiplicheremo gli sforzi senza cercare clamori ma dimostrando con la presenza, anche fisica dei dirigenti del sindacato, che nessun boss può immaginare che minacciando i giornalisti e le loro famiglie le notizie scomode siano fermate. Nel tempo della comunicazione globale ma anche di un giornalismo civile ed impegnato non sarà possibile mettere a tacere atti di violenza e metteremo in luce sempre di più la semina delle piantagioni della legalità". "Dobbiamo irrobustire la nostra forza - ha concluso Siddi - e la coesione della responsabilità dell'informazione ma allo stesso tempo essere protagonisti dei percorsi di civiltà democratica. Ognuno si schieri politicamente dove vuole ma la legalità è un bene troppo prezioso e l'informazione deve essere un caposaldo che merita rispetto da parte di tutti". Il segretario del sindacato dei giornalisti calabresi, Carlo Parisi, dal canto suo, ha sottolineato come la scoperta, nel novembre scorso, degli autori delle precedenti minacce, sia stato "anche frutto di un lavoro paziente fatto con le autorità investigative, a partire da un incontro col capo della polizia Antonio Manganelli avvenuto due anni fa. Abbiamo cominciato allora e adesso quel rapporto, anche istituzionale, con chi lotta contro la criminalità, viene non solo confermato ma irrobustito". (VIBO VALENTIA, 21 GENNAIO - ANSA)

L’AUDIZIONE PROGRAMMATA PER IL 2 FEBBRAIO: AD ANNUNCIARLO IL SEGRETARIO,  FRANCO SIDDI, OGGI A VIBO VALENTIA
 MINACCE AI GIORNALISTI: LA FNSI DAVANTI ALLA’ANTIMAFIA

 VIBO VALENTIA – Coesione, responsabilità e valore della legalità: queste le parole chiave dell’incontro di stamane a Vibo Valentia, in occasione della messa regionale dei giornalisti nella ricorrenza del loro patrono, San Francesco di Sales.
 Forte e chiaro il messaggio lanciato dal vertice della Federazione Nazionale della Stampa, in una terra, la Calabria, martoriata da violenze ed azioni di matrice criminosa: “Il boss della malavita, ma anche la silenziosa, quanto insidiosa, borghesia mafiosa – ha esordito il segretario della Fnsi, Franco Siddi, nell’incontro con i colleghi, al termine della cerimonia religiosa – devono capire, anche da questi incontri, che c’è una rete di giornalisti e cittadini che non accetta di subirne, passivamente, le angherie”.
 La forza della legalità, dunque, contro la prepotenza del malaffare: “Continueremo a lavorare perché la rete dell’informazione libera e per la legalità – tuona Siddi – sia sempre più coesa e salda, intensificando l’impegno collettivo della professione e portando, attraverso i nostri organismi
 rappresentativi, denunce e istanze ancora più precise agli organi competenti, a cominciare dalla Commissione Antimafia, dalla quale la Fnsi sarà sentita, in audizione, il prossimo 2 febbraio”.
 Non cela, il segretario della Federazione della Stampa, “il disagio e l’apprensione che ci attanagliano, di volta in volta, di fronte a colleghi presi di mira, alcuni ripetutamente, come nel caso dei giornalisti calabresi Nicola Lopreiato, Pietro Comito e Michele Albanese, dalle intimidazioni della criminalità organizzata. Così come non nascondiamo l’indignazione, – incalza Siddi – ma, ciò che più conta, continuiamo a batterci e a portare avanti un’informazione che non accetterà mai di occultare le notizie che contano”.
 Tradotto: “Le notizie negative, del malaffare – spiega il numero uno della Fnsi – non saranno oscurate, piaccia o non piaccia. Lo stesso valga per quelle positive, relative, cioè, a fatti e vicende che vedono estendersi la coltivazione delle buone piante della convivenza civile e democratica,
 nel segno della piena legalità”.
 Azioni concrete, quelle della Federazione della Stampa: “La Fnsi e il Sindacato Giornalisti della Calabria incontrarono, poco più di un anno fa, il Capo della Polizia, Antonio Manganelli, – ricorda Siddi – per sottoporre alla sua attenzione le ripetute minacce e le azioni intimidatorie ai danni di numerosi cronisti calabresi, e non solo. Nel ricordare l’importanza di questo incontro, che ha portato, in alcuni casi, ad individuare l’autore di tali violenze, sollecitiamo una tutela rafforzata per le situazioni più gravi e la massima coesione di tutte le forze istituzionali e sociali impegnate su questo fronte”.
 Insomma, “nessuno è solo, nè in Calabria, nè nel resto del Paese – parla chiaro Franco Siddi – ed è importante che tutti percepiscano che stiamo costruendo un clima nuovo. Forti dei risultati già raggiunti, resteremo vigili, nella consapevolezza che permangono, nella stessa Calabria, aree
di disagio per quanto concerne il lavoro nero: in alcune aziende editoriali si continua ad utilizzare artifici ai danni dei giornalisti, la forza lavoro, troppo spesso sfruttata e svilita nella sua professionalità”.

Nicoletta Giorgetti  da www.giornalisticalabria.it COSÌ IL SEGRETARIO DEL SINDACATO GIORNALISTI DELLA CALABRIA, CARLO PARISI. SOLURI (ODG): “L’ORDINE NON SCOMPARE”
GIORNALISTI: “MENO PROPAGANDA, MA FATTI E COESIONE”

VIBO VALENTIA – “Meno propaganda, ma fatti e visione unitaria sui problemi che affliggono la categoria”: così il segretario del Sindacato Giornalisti della Calabria e componente dell’Esecutivo della Fnsi, Carlo Parisi, al dibattito con i colleghi ospitato a Vibo Valentia, al termine della celebrazione religiosa in onore di San Francesco di Sales.
Organizzato dall’Ucsi, dal Sindacato e dall’Ordine dei giornalisti della Calabria, in collaborazione con il Circolo vibonese della Stampa, l’appuntamento è stato anche l’occasione per riflettere insieme sulla professione giornalistica, in Italia e, in particolar modo, in Calabria. Dove i giornalisti devono fare i conti, ancora e spesso, con atti e soprusi “vigliacchi, certo, – ha rimarcato Parisi, facendo eco alle parole del segretario della Fnsi – ma che non fermano il bravo cronista. Parlo di Nicola Lopreiato, assurdamente minacciato dal carcere, di Pietro Comito, di Michele Albanese, solo per citarne alcuni tra quanti sono stati vittime, recentemente, di intimidazioni mafiose: è a loro che mi stringo in un abbraccio, a nome di tutti i giornalisti della Calabria”.
Come Siddi, anche Parisi non può fare a meno di fotografare un’altra piaga del giornalismo italiano e calabrese: “La lotta al lavoro nero va avanti. Il Sindacato dei giornalisti in Calabria ha fatto emergere numerose situazioni irregolari, attraverso azioni di controllo, ma anche grazie ad un’azione di dialogo con gli editori, volta a far comprendere loro che un giornalista a cui sono riconosciuti i propri diritti, sia sul piano della retribuzione, che contrattuale, è un giornalista che lavora meglio”.
Iniziative, quelle messe in campo dal Sindacato Giornalisti, che hanno portato ottimi risultati: “Un dato per tutti, – incalza il segretario della Calabria – ovvero il numero, in costante aumento nella nostra regione, dei giornalisti contrattualizzati, in netta controtendenza rispetto a quanto avviene nel resto del Paese”.
Lavorare in maniera normale, dunque, si può. Anche in Calabria. “Basta lavorare gratis, – ribadisce Carlo Parisi – ai colleghi chiedo uno scatto di dignità: chi lavora senza essere adeguatamente retribuito fa del male a sè e agli altri, ad iniziare dai colleghi che, un contratto, ce l’hanno”.
A sottolineare “il delicato compito dell’informazione” è stato monsignor Luigi Renzo (è stato lui a presiedere la santa messa nella ricorrenza del patrono dei giornalisti, che ha visto anche la partecipazione di mons. Salvatore Nunnari): il vescovo giornalista, iscritto all’Ucsi e al Sindacato Giornalisti della Calabria, ha voluto, ancora una volta, puntare il dito, contro chi minaccia “il giornalista che non fa altro che il suo mestiere”, difendendo “il ruolo educativo del giornalismo, tanto più importante in una regione come la nostra”.
Mòniti destinati, stamane, ad una platea composta non solo da giornalisti, ma anche dalle più alte cariche delle forze dell’ordine e delle istituzioni locali, ad iniziare dal prefetto di Vibo Valentia, Luisa Latella, e dal questore, Giuseppe Cucchiara.
A rassicurare gli animi dei colleghi, da un punto di vista squisitamente professionale, ci ha pensato il presidente dell’Ordine regionale dei giornalisti, Giuseppe Soluri, che ha fatto chiarezza nel tam tam di notizie che si susseguono, da settimane, sul futuro dell’Ordine: “Alla luce dei nuovi sviluppi non è a rischio l’Ordine, né tantomeno l’elenco dei pubblicisti”.
Infine, al padrone di casa, Giuseppe Sarlo, presidente del Circolo vibonese della stampa, il compito di “ringraziare l’Ucsi, il Sindacato e l’Ordine dei giornalisti della Calabria per aver promosso un incontro denso di significati e spunti di riflessione e riconosciuto alla città di Vibo Valentia un ruolo di primaria importanza nell’ambito dell’informazione regionale: non dimentichiamo – ha ricordato Sarlo – che proprio Vibo ha visto nascere il Sindacato dei giornalisti della Calabria nel 1974 e, l’anno successivo, l’Ordine regionale”.
Tanti i giornalisti presenti, tra cui i consiglieri nazionali dell’Ordine dei giornalisti, Andrea Musmeci e Cosimo Bruno, il consigliere nazionale della Fnsi, don Pino Strangio, e il coordinatore regionale dei giornalisti pensionati, Rino Labate.
Nicoletta Giorgetti  da www.giornalisticalabria.it

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