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Un momento del presidio fuori dalla sezione distaccata del tribunale (Foto: Fabio Bussalino)
Un momento del presidio fuori dalla sezione distaccata del tribunale (Foto: Fabio Bussalino)
Un momento del presidio fuori dalla sezione distaccata del tribunale (Foto: Fabio Bussalino)
Un momento del presidio fuori dalla sezione distaccata del tribunale (Foto: Fabio Bussalino)
Iniziative 16 Dic 2020

Caso Origone, chiesti un anno e quattro mesi per quattro poliziotti

Gli agenti del Reparto Mobile di Genova sono accusati del pestaggio del giornalista di Repubblica durante una manifestazione, nel maggio 2019, contro un comizio neofascista. Anche in questa occasione, Assostampa Ligure, Fnsi, Odg e Gruppo cronisti liguri hanno dato vita a un presidio all'esterno della sezione distaccata del tribunale. Prossima udienza il 20 gennaio 2021.

Una richiesta di condanna per i quattro agenti del Reparto Mobile di Genova accusati del pestaggio del giornalista di Repubblica Genova Stefano Origone. È stata questa la richiesta della pm Gabriella Dotto nella seconda udienza del processo in corso a Genova. La pm Dotto ha chiesto la condanna a un anno e quattro mesi per gli agenti imputati nel processo sul pestaggio avvenuto a Genova, nel maggio del 2019 in piazza Corvetto dove era in corso una manifestazione contro un comizio neofascista. I poliziotti sono accusati di lesioni gravi e aggravate dall'uso del manganello: Fabio Pesci (difeso dall'avvocato Paolo Costa), Stefano Mercadanti e Luca Barone (avvocato Rachele De Stefanis) e Angelo Giardina (difeso Rachele De Stefanis e Sandro Vaccaro).

Il processo è a porte chiuse in quanto gli imputati hanno chiesto e ottenuto il rito abbreviato. Nel corso dell'udienza, durante la quale sono stati proiettati alcuni filmati sugli scontri, sono state ascoltate le loro deposizioni. Origone, presente in aula, è difeso dagli avvocati Cesare Manzitti e Celeste Pallini. L'udienza è stata aggiornata al 20 gennaio quando con ogni probabilità la giudice Silvia Carpanini emetterà la sentenza.

Anche in questa occasione Associazione Ligure dei Giornalisti, Fnsi, Ordine dei giornalisti e Gruppo cronisti liguri hanno dato vita ad un presidio all'esterno della sezione distaccata del tribunale presso l'Albergo dei Poveri, dove si svolgono parte delle udienze a causa dell'emergenza Covid. Fabio Azzolini e Filippo Paganini, segretario sindacale e presidente dell'Odg ligure, hanno ribadito la presenza come forma di solidarietà ricordando anche in modo critico la mancata ammissione di sindacato e Ordine come parti offese nel processo. Tra l'altro la motivazione della decisione aveva suscitato molte critiche e continua a preoccupare in quanto Origone, secondo la decisione, non era stato "riconosciuto" come giornalista e aveva comunque potuto fare il suo lavoro nonostante fosse stato sottoposto a un pestaggio durato trenta secondi.

In realtà il cronista venne ricoverato in ospedale con una mano e tre dita gravemente fratturate rientrando poi al lavoro solo dopo parecchio tempo. La difesa dei diritti delle persone e, nello specifico, del diritto-dovere di fare e di ricevere informazione, prescinde dalla loro professione e "ruolo" in piazza.

Altro aspetto negativo rilevato dai giornalisti è la mancata presentazione come parte offesa nel processo de la Repubblica, testata per la quale Origone lavora. Una scelta ampiamente criticata dai colleghi e colleghe, una cinquantina, presenti sotto la sezione distaccata del tribunale con lo striscione dell'Assostampa ligure.

@fnsisocial

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