Prima udienza, lunedì 4 aprile 2022, a Bergamo, del processo a carico di dieci persone accusate di diffamazione a mezzo stampa e minacce nei confronti del giornalista di Repubblica Paolo Berizzi. Con lui in aula presenti, fra gli altri, il presidente della Fnsi, Giuseppe Giulietti, il presidente dell'Associazione Lombarda dei Giornalisti, Paolo Perucchini, il responsabile di LiberaInformazione, Lorenzo Frigerio.
Federazione nazionale della Stampa italiana e Ordine dei giornalisti, assistiti dall'avvocato Giulio Vasaturo, hanno depositato richiesta di costituzione di parte civile al fianco del collega, già da anni costretto a vivere sotto scorta a causa delle minacce ricevute per via delle sue inchieste sui gruppi nazifascisti in Italia.
Il processo è stato aggiornato al 15 luglio per alcuni vizi di forma. In quella data il giudice deciderà in merito alla richiesta di sindacato e Ordine e sulle eccezioni preliminari.
«È di assoluta importanza che Fnsi e Odine dei giornalisti si ritrovino unite al fianco di Paolo Berizzi, unico cronista in Italia costretto a vivere sotto scorta a causa della minacce ricevute da estremisti di destra», il commento dell'avvocato Vasaturo.
«È chiaro che le decisioni le prenderanno i giudici – ha detto il presidente Giulietti –. Da parte nostra ci auguriamo che venga chiarito una volta per tutte che la rete non è un luogo esentato dal rispetto delle leggi e della Costituzione antifascista e antirazzista».
Il processo di Bergamo è l'esito di uno dei 16 procedimenti per le minacce nazifasciste nei confronti di Berizzi aperti, ad oggi, in diverse procure italiane.