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Associazioni 25 Mar 2015

Aser e Fnsi al fianco delle redazioni carcerarie: No alla chiusura di “Sosta Forzata”

L'associazione Stampa dell'Emilia-Romagna - Aser - unitamente alla Federazione Nazionale della Stampa esprimono la loro solidarietà alla direttrice del giornale “Sosta Forzata” Carla Chiappini per l'improvvisa e immotivata sospensione delle pubblicazioni da parte della direzione della casa circondariale delle Novate di Piacenza.

L'associazione Stampa dell'Emilia-Romagna - Aser - unitamente alla Federazione Nazionale della Stampa esprimono la loro solidarietà alla direttrice del giornale “Sosta Forzata” Carla Chiappini per l'improvvisa e immotivata sospensione delle pubblicazioni da parte della direzione della casa circondariale delle Novate di Piacenza.

Appendiamo che il giornale attivo nel penitenziario piacentino da undici anni e diretto dalla stimata collega, già vicepresidente dell'Ordine dei Giornalisti dell'Emilia-Romagna, ha chiuso i battenti senza ricevere motivazioni ufficiali circostanziate da parte della direzione del carcere. Ci uniamo alla speranza della collega: non si interrompa il dialogo che Sosta Forzata ha instaurato in questi anni tra le persone recluse e quelle libere.
 "Sosta Forzata" è nato come allegato del giornale diocesano "Il Nuovo Giornale" con una tiratura di 4.500 copie, sul quale scrivevano una media di 20 detenuti all'anno. Condividiamo l'appello dei redattori del giornale “Ristretti orizzonti” attorno alla volontà che davvero le carceri diventino luoghi trasparenti e dignitosi per chi vi abita e per chi vi lavora, anche attraverso la redazione di un giornale che come ricordano da Ristretti orizzonti “non può essere un'attività ricreativa per detenuti autorizzata sotto stretto controllo, l'informazione dal carcere è un bene comune, una risorsa di civiltà utile soprattutto al territorio, che può così conoscere meglio qualcosa che gli appartiene. Un carcere dove volontari e detenuti fanno informazione ha molte probabilità di diventare un carcere trasparente”.
Riteniamo inaccettabile sospendere una redazione senza motivazioni e stigmatizziamo quanto sostenuto in una nota dalla dottoressa Caterina Zurlo, direttrice del Carcere di Piacenza, pubblicata dal quotidiano Libertà: il ruolo e la funzione di un giornale diretto da una stimata collega che da anni sviluppa progetti nel mondo dell'editoria carceraria non possono essere rimpiazzati da un giornale scolastico, senza nulla togliere agli studenti delle scuole medie-superiori di Piacenza impegnati in un progetto che ha tutto il nostro sostegno, ma non è alternativo – semmai complementare – alla pubblicazione di Sosta Forzata.
Ricordiamo che Ordine dei Giornalisti e Federazione nazionale della Stampa in primis – grazie alla storia e all'impegno dei molti colleghi che realizzano strumenti di informazione all'interno degli istituti di pena in collaborazione con i detenuti - hanno dato vita alla Carta di Milano. Ci uniamo a chi, per combattere la precarietà di queste pubblicazioni carcerarie, in queste settimana ha richiesto ai rappresentanti del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria di convocare un incontro con le redazioni. Aser e FNSI sono al fianco delle redazioni carcerarie.
Bologna, 25 marzo 2015

@fnsisocial

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