Altri due giorni di sciopero al Gazzettino che esce in edizione ridotta. Denunce e proteste
Due giorni di sciopero al Gazzettino, esce solo il fascicolo nazionale. Benetton non tradire il Nordest. Dietro a questa locandina stampata ad hoc per la conferenza stampa convocata oggi a Mestre, il cdr del Gazzettino ha illustrato "la grave situazione" creatasi negli ultimi mesi nel principale quotidiano del Triveneto, "con una guerra tra soci senza precedenti forse nella storia del giornalismo italiano". Una guerra che ha spaccato, ma solo in piccola parte, anche la redazione, dove una quindicina di giornalisti non ha aderito ai due giorni di sciopero proclamati dal cdr per il mancato rispetto degli accordi sulle sostituzioni estive e ha accettato di confezionare sia per oggi che per domani un'edizione senza i fascicoli delle cronache locali. Non si più fare un giornale contro i giornalisti - ha sostenuto Paolo Francesconi, del cdr - quello di oggi e di domani non è un giornale ma un mezzo giornale mal fatto e pure venduto a prezzo pieno. Ci chiediamo se il direttore e l'azienda vogliono continuare così. In ogni caso valuteremo altre eventuali risposte forti dopo questa frattura. Intanto è stato deciso di mantenere un'assemblea permanente al giornale, mentre il segretario veneto del sindacato, Enrico Ferri, ha annunciato di voler verificare alcuni episodi di presunte pressioni per far fallire lo sciopero, riservandosi il deferimento ai probiviri del sindacato e dell'ordine. Negli ultimi mesi al Gazzettino - ha spiegato il cdr, che finora ha intrapreso varie forme di mobilitazione - sta succedendo di tutto e il giornale sta subendo uno stravolgimento totale: da quando c'è stato il rimescolamento di poltrone nella proprietà, ora guidata da Benetton (che però anche prima era in cda), il giornale non ha più pace. Gli azionisti - tutti rinomati industriali del Veneto - sono impegnati in uno scontro frontale tra loro: accuse reciproche di cattiva amministrazione se non peggio, denunce in tribunale, accuse sui giornali, perdite per decine di miliardi di sicuro non addossabili ai giornalisti, ai quali però si vuol far pagare il conto. Il giornale continua a perdere copie, 18 mila nel mese di maggio rispetto allo stesse mese del 2001, è sempre di minor qualità, meno rappresentativo, meno autorevole. Per il cdr con l'arrivo del nuovo amministratore delegato Italo Prario, in tandem con il direttore Luigi Bacialli è in corso un tentativo di stravolgere il giornale, fare carta straccia di tutti gli accordi interni, come quello sulle sostituzioni estive, contrariamente a quanto dice e scrive oggi il direttore, chiudere intere redazioni (Roma, Vicenza, Feltre, Conegliano), tagliuzzare il giornale qua e là senza criterio e nessuna logica. Il cdr ha sottolineato inoltre che la situazione di conflittualità (da dicembre ad oggi otto giorni di sciopero e una denuncia legale contro l'azienda per comportamento antisindacale) non ha precedenti nella storia del Gazzettino, dove invece le relazioni sindacali erano sempre state additate come un modello moderno e innovativo. Per ora - ha detto il cdr - la conclusione è amara: dopo 117 anni di storia a testa alta, oggi il Gazzettino di Benetton sta tradendo il Veneto e il Friuli Venezia Giulia.