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Franco Di Mare nel 2020 (Foto: ImagoEconomica/Fnsi)
Lutto 17 Mag 2024

Addio al giornalista Franco Di Mare. Il cordoglio di Usigrai e Stampa Romana

Napoletano, classe 1955, inviato, scrittore, conduttore, direttore del servizio pubblico, era affetto da mesotelioma. Ad annunciare la morte, venerdì 17 maggio 2024, una nota della famiglia. I colleghi del servizio pubblico: «Notizia che addolora e colpisce tutte e tutti noi».

È morto Franco Di Mare. Lo ha annunciato venerdì 17 maggio 2024 la famiglia con una nota: «Abbracciato dall'amore della moglie, della figlia, delle sorelle e del fratello e dall'affetto degli amici più cari oggi a Roma si è spento il giornalista Franco Di Mare». 

Napoletano, classe 1955, giornalista, ex inviato, scrittore, era affetto da mesotelioma. Aveva emozionato il pubblico dopo che era stato ospite per presentare il suo libro 'Le parole per dirlo, la guerra dentro e fuori di noi' (Sem editori) in un'apparizione drammatica a 'Che tempo che fa', dove aveva rivelato di essere gravemente malato: «Ho un tumore molto cattivo. Si prende respirando le particelle di amianto. Mi rimane poco da vivere ma non è ancora finita».

A Fazio aveva detto: «Da inviato di guerra ho respirato amianto: sono sereno e non mollo, ma da questo non si guarisce», entrando poi nei dettagli di una vicenda che ha sconvolto il pubblico anche per le pesanti affermazioni sul comportamento che gli ha riservato la Rai (non la dirigenza attuale, aveva precisato) dopo la scoperta della malattia. I vertici Rai avevano subito dopo fatto sapere di essere all'oscuro della sua vicenda e nei giorni successivi hanno spiegato di aver fatto recapitare a Di Mare le informazioni che aveva richiesto.

Laureato in Scienze Politiche all'Università Federico II di Napoli, Di Mare comincia a collaborare con diversi giornali tra cui L'Unità, per il quale si occupa prevalentemente di cronaca giudiziaria e di politica estera. Entra in Rai nel 1991 alla redazione esteri del TG2, dove nel 1995 assume la qualifica di inviato speciale occupandosi della Guerra dei Balcani. Nel 2002 passa al Tg1, seguendo buona parte dei conflitti degli ultimi venti anni: Bosnia, Kosovo, Somalia, Mozambico, Algeria, Albania, Etiopia, Eritrea, Ruanda, prima e seconda guerra del Golfo, Afghanistan, Timor Est, Medio Oriente e America Latina.

Sempre come inviato copre anche i falliti colpi di Stato in America Latina, le campagne elettorali presidenziali di Stati Uniti, Francia, Bulgaria e Algeria. E si occupa anche di criminalità organizzata, in Italia e all'estero, di terrorismo e calamità naturali in tutto il mondo, dall'Honduras al Guatemala, Nicaragua, Alabama, India, Anatolia, Louisiana. Nel 2003 diviene conduttore televisivo su Rai1, il 20 luglio 2019 diventa vicedirettore di Rai1 con delega ad approfondimenti e inchieste. Dal 14 gennaio 2020 è direttore generale dei programmi del giorno della Rai e il 15 maggio 2020 assume la direzione di Rai3.

Usigrai: «La morte Di Franco Di Mare addolora e colpisce tutte e tutti noi»
La morte di Franco di Mare è solo l'epilogo, da lui stesso annunciato, di una storia che addolora e colpisce tutte e tutti noi. La malattia resa nota da Di Mare con una intervista non è solo una questione personale e il suo riferimento a un possibile collegamento con l'attività professionale svolta per conto della Rai deve servire da monito per rafforzare le misure sulla salute e la sicurezza sul posto di lavoro.
In oltre 30 anni di carriera in Rai come inviato Franco di Mare ha raccontato numerosi conflitti, dalla Bosnia al Kosovo, fino alla guerra in Iraq e in Afghanistan, incarnando in pieno la missione del servizio pubblico di illuminare le periferie del mondo.
Ai famigliari di Franco Di Mare il pensiero commosso e le condoglianze di tutte le colleghe e i colleghi dell'Usigrai.
Esecutivo Usigrai

Morte Franco Di Mare, il cordoglio di Stampa Romana. «La Rai faccia chiarezza»
L'Associazione Stampa Romana esprime il suo profondo cordoglio per la morte di Franco Di Mare, collega di straordinarie qualità professionali e umane che nella sua lunga carriera ha interpretato nel modo più alto la missione del servizio pubblico.
La Rai, dopo l'atteggiamento sconcertante denunciato dallo stesso Di Mare, si adoperi in ogni modo per fare chiarezza sulla letale malattia che ha colpito il collega, che potrebbe essere in relazione con la sua attività di inviato in zona di guerra.
La segreteria dell'Associazione Stampa Romana

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