È morto all'età di 92 anni, David Messina, decano del giornalismo sportivo. Per 15 anni è stato anche presidente Glgs-Ussi Lombardia, il gruppo dei giornalisti sportivi che ne ha dato notizia, sabato 4 maggio 2024, esprimendo cordoglio per la scomparsa della «grande firma del calcio, 'maestro' di giornalismo sportivo».
Palermitano, laureato in giurisprudenza, Messina ha debuttato da giovane in Sicilia nel giornalismo sportivo come corrispondente locale di Tuttosport, per essere presto chiamato a Milano in virtù delle sue qualità professionali. Ha lavorato per la Stampa, Corriere dello Sport, la Gazzetta dello Sport, dove la sua firma è stata sempre in primo piano nelle pagine del calcio.
«Un signore d'altri tempi, ma anche un innovatore, vero inventore di formule giornalistiche», scrive il collega Marco Volpati nel ricordo, pubblicato da giornalemetropolitano.com, che riportiamo di seguito.
Addio a David Messina, un grande del giornalismo
Con David Messina scompare un giornalista esperto, innovativo, colto e versatile, impegnato nel mestiere e anche nelle attività civili. Protagonista quasi suo malgrado, perché mai invadente o autoreferenziale.
Aveva 92 anni. Nato a Palermo, la sua prima professione era stata quella di avvocato. Si era laureato in giurisprudenza. Per due anni la sua professione fu di avvocato. Poi, però, destino o vocazione volle che collaborasse con il quotidiano L'Ora per la cronaca giudiziaria, e poco dopo nello sport, che presto divenne il suo campo preferito.
In pochi anni scrisse, soprattutto di calcio, per i principali quotidiani italiani: Tuttosport, La Stampa, Il Corriere dello Sport. Decise di trasferirsi a Milano e divenne firma di eccellenza della Gazzetta. Intanto la passione civile lo portò ad occuparsi di politica e di rappresentanza di categoria. A Milano erano nati i Consigli di Zona e Messina, eletto nelle liste del Partito Repubblicano, presiedette per 6 anni la Zona 2.
Nella difesa del giornalismo si impegnò in continuazione: consigliere dell'Ordine in Lombardia, poi consigliere nazionale, consigliere della Federazione della Stampa, presidente dell'Istituto Tobagi per la Formazione al giornalismo, dirigente dell'Unione Stampa Sportiva. Portava ovunque la sua non comune competenza. Quando, attorno a Walter Tobagi e Giorgio Santerini, si formò il movimento di Stampa Democratica, Messina aderì e rimase fino all'ultimo per il gruppo uno dei riferimenti storici.
A vederlo era un signore d'altri tempi: elegante, forbito, ricco di humor. Non avresti detto che fosse un innovatore, vero inventore di formule giornalistiche. Pioniere delle trasmissioni televisive di commento in diretta alle partite, da Telemontecarlo a Telelombardia e poi altre emittenti: Quasigol, Qui studio a voi stadio, e altre rubriche ancora. Fu lui a trasformare il calciomercato, seguito in diretta dall'Hotel Gallia, in un format, la 'borsa' del pallone. Oltre al calcio ha curato anche altri sport e diretto la rivista Top Hockey.
Forse era scritto che David dovesse lasciarci in un giorno di lutto per lo sport nazionale: 4 maggio, l'anniversario della tragedia di Superga. Può sembrare persino una scelta sua: in primo piano gli avvenimenti, non chi li testimonia e racconta. È il giornalismo migliore.