«Se in questi anni questa società ha fatto qualche passo in termini di evoluzione, nonostante soltanto nel 1981 si sia avuta la riforma del codice penale che porta alla cancellazione del delitto d'onore, questo è accaduto perché i giornalisti hanno raccontato i fatti nella loro interezza e perché l'informazione ha anche un valore educativo». Lo ha Alessandra Costante, segretaria generale Fnsi, intervenendo lunedì 25 novembre 2024 a Palermo al corso di formazione 'Violenza sulle donne: cronaca giudiziaria, informazione responsabile e ruolo dell'educazione nella parità di genere'.
Nella sede dell'Associazione Siciliana della stampa, al tavolo dei relatori, coordinati dalla vice presidente della Cpo di Assostampa Maria Antonietta Pioppo, assieme ad Alessandra Costante si sono avvicendati Carlo Bartoli, presidente del Cnog, Tiziana Tavella presidente del Consiglio regionale di Assostampa Sicilia, Carla Garofalo avvocata, Paola Mirto avvocata del centro antiviolenza Lia Pipitone, Maria Rosaria Perricone sostituto procuratore di Palermo, Roberto Urso delegata Sicilia 'le donne del vino'. In apertura l'intervento del presidente dell'Ordine dei giornalisti di Sicilia, Roberto Gueli, che ha sollevato il problema della difficoltà affrontata dalla categoria non soltanto in termini di restrizioni dei margini della libertà di stampa, ma anche e soprattutto sulla difficoltà che quotidianamente affliggono i colleghi dal punto di vista della difficoltà a vivere esclusivamente di questo mestiere nonostante la copertura data dal contratto.
Sul tavolo della discussione non solo l'approccio etico dell'informazione e ciò che bisogna fare a tutela della vittima dei fatti di cronaca, ma anche, nell'intervento della presidente di Assostampa Sicilia Tiziana Tavella, una vera e propria 'messa a nudo' della questione delle molestie, delle minacce di genere, dei sistemi di marginalizzazione e svilimento che colpiscono con forza le professioniste dell’informazione anche con pratiche di bodyshaming e che rischiano di farne bersaglio più vulnerabile all'interno della categoria.
In questo senso, un riferimento non poteva quindi mancare, al recente caso svelato da un team di giornaliste di Irpimedia che ha fatto emergere i gravi casi di molestie nelle scuole di giornalismo. Tema, questo, su cui è intervenuto il presidente del Cnog, Carlo Bartoli, che ha ribadito la condanna per quanto emerso, la necessità di denunciare, ma anche di nuove stringenti linee guida per le scuole di giornalismo, soffermandosi poi sull'argomento di estrema attualità e sulla richiesta pressante che arriva dai giornalisti e delle giornaliste di regole certe e rispettose della necessità di fare cronaca e del rispetto delle persone coinvolte.
Alessandra Costante ha ribadito che «bisogna raccontare con i dovuti modi, ma raccontare tutto, perché deve essere conosciuto, ad esempio, lo spaccato sociale in cui questi fatti avvengono e prendere atto che questi non sono per niente limitati alle fasce deboli della società». La segretaria generale ha poi rimarcato come i giornalisti, proprio per questo ruolo educativo che l'informazione di qualità ha, abbiano «l'esigenza non solo di scrivere, ma di andare in profondità nelle storie, di raggiungere quante più famiglie possibile. L'informazione professionale è quella che, ancora oggi, e in futuro, garantirà lo sviluppo anche sociale di questo Paese. Sviluppo che non passa attraverso i social, che mettono in contatto soltanto chi la pensa alla stessa maniera».
In conclusione, Costante infine evidenziato: «Oggi il nostro contratto di lavoro viene attaccato in tutti i modi possibili e immaginabili. Ma oggi più che mai abbiamo bisogno di un'informazione di qualità. E perché possa essere sana – ha detto – deve essere fatta da professionisti che fanno soltanto questo mestiere, che siano consapevoli di quello che fanno e siano giustamente retribuiti». (Da: assostampasicilia.it)