«L’Associazione Stampa Valdostana interviene dopo il dibattito a tratti surreale che si è svolto nei giorni scorsi nel Consiglio regionale della Valle d’Aosta. Durante la presentazione di un question time, le consigliere del Progetto Civico Progressista hanno sostenuto che la Cva – Compagnia Valdostana delle Acqua spa, colosso energetico della Regione – cerchi una presunta captatio benevolentiae per “addomesticare” i giornalisti, offrendo loro una cena durante la quale porre domande ai vertici dell’azienda. Riconosciamo per primi di vivere un periodo complicato, fatto di precariato, di contratti pirata e di incertezze che pesano sul futuro di molti colleghi, soprattutto dei più giovani. Ma pensare che una cena possa condizionare il lavoro dei colleghi significa avere una valutazione della dignità e della professionalità dei giornalisti molto bassa». Così il sindacato regionale in una nota diffusa sabato 23 novembre 2024.
«Ancora più surreale – prosegue l’Asva - è stata la risposta del presidente della Regione Renzo Testolin che, leggendo quanto scritto dalla Cva stessa, ha riportato che “la società evidenzia che si tratta di iniziative che rientrano in una tipica attività di relazione esterne di un grande gruppo industriale che si circostanza con interlocuzioni con gli stakeholders (i portatori d’interesse, ndr) tra i quali rientrano i rappresentanti del mondo della comunicazione del territorio di riferimento”. Anche su questo aspetto, l’Asva – sindacato unitario dei giornalisti valdostani – precisa che i giornalisti e i rappresentanti del mondo dell’informazione non sono portatori d’interesse di nessuno, tantomeno della Cva».
L’Asva conclude la nota evidenziando di ritenere «grave insinuare che ci possa essere un interesse personale o un secondo fine nel raccontare le attività di un’azienda. Non più dell’interesse generale della comunità valdostana e del diritto di essere informati sull’operato di un’azienda pubblica».