«Le parole del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, sul ruolo dell'informazione durante la pandemia rappresentano un importante riconoscimento per tutti i giornalisti che, anche nelle fasi più drammatiche dell'emergenza sanitaria, hanno lavorato con abnegazione e spirito di sacrificio, nell'interesse dell'opinione pubblica. Proprio questo ruolo, "opposto alle fabbriche della cattiva informazione", come ricordato dal capo dello Stato, rafforza la credibilità dell'informazione professionale, le cui regole e le cui carte deontologiche, che tutti i giornalisti sono tenuti a rispettare, sono la migliore garanzia di qualità». Lo affermano Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti, segretario generale e presidente della Federazione nazionale della Stampa italiana.
A margine della cerimonia del Ventaglio, i vertici della Fnsi hanno consegnato al presidente Mattarella la Carta "Parole non pietre" contro il linguaggio d'odio e i muri mediatici e l'appello dei familiari di Italo Toni e Graziella De Palo, i due giornalisti scomparsi in Libano il 2 settembre 1980, affinché si faccia luce sulle circostanze della morte e venga loro assicurata giustizia.
Nel corso della tradizionale cerimonia promossa dall'Associazione Stampa Parlamentare, il presidente della Repubblica ha ricordato che «il mondo dell'informazione è stato interpellato dal virus e, nonostante le obiettive difficoltà vissute dal settore e dai singoli giornalisti, ha dato prova di saper essere al servizio dell’interesse generale e dei cittadini. L’avere posto al centro i fatti, l'approfondimento scientifico, la ricostruzione del fenomeno, il contributo fornito all'educazione ed al senso di responsabilità dei cittadini – ha aggiunto – hanno consentito ai media di svolgere un ruolo di grande rilievo nel contrastare la pandemia».
PER APPROFONDIRE
Il testo integrale dell'intervento del presidente della Repubblica alla cerimonia di consegna del Ventaglio è online sul sito web del Quirinale.