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Internazionale 27 Mag 2007

Venezuela: Rctv, 48 ore contro Chavez prima dello stop. L'opposizione protesta: "Il Paese va verso la dittatura"

La decisione del governo di non rinnovare la concessione del Canale 2 alla storica emittente privata Rctv, la più antica d'America latina, assegnandola alla neonata TVes, ha spinto in piazza questo fine settimana l'opposizione al presidente Hugo Chavez, che vuole sottolineare come "il Venezuela rischia di avviarsi verso una dittatura"

La decisione del governo di non rinnovare la concessione del Canale 2 alla storica emittente privata Rctv, la più antica d'America latina, assegnandola alla neonata TVes, ha spinto in piazza questo fine settimana l'opposizione al presidente Hugo Chavez, che vuole sottolineare come "il Venezuela rischia di avviarsi verso una dittatura"

Il presidente di Rctv, Marcel Granier ha cercato in ogni modo di frenare la decisione governativa, ma hanno trovato nel Tribunale supremo di giustizia (Tsj) un ostacolo insormontabile, che ha perfino accettato un ricorso di "un gruppo di utenti" per requisire "temporaneamente" le attrezzature della Tv per permettere a TVes, emittente "pubblica, pluralista, educativa e partecipativa", di essere vista a livello nazionale. "Libertà di stampa" e "libertà di espressione" sono diventati nelle ultime ore concetti sbandierati sia dagli avversari di Chavez sia dai suoi sostenitori, che si sono incrociati nelle strade, senza per fortuna incidenti gravi. A mano a mano che si è avvicinato il momento della cessazione delle trasmissioni da parte di Rctv (la concessione scade alle 24 di domenica 27 maggio) il clima si è fatto più pesante, e Chavez in persona è intervenuto per affermare che la Forza armata nazionale (Fan) "impegnata con il popolo e la sovranità del paese, risponderà alle minacce dei gruppi minoritari che vogliono destabilizzare il paese". Non è apparso subito chiaro a cosa egli si riferisse, ma fonti giornalistiche hanno indicato che attraverso alcuni siti Internet (come www.noticierodigital.com) sono state lanciate consegne di "prendere le strade" ad oltranza o di usare metodi di protesta, come l'uso generalizzato di sirene che contribuì in Serbia alla caduta di Milosevic. La rabbia nei settori più radicali è stata grande anche nei confronti dell'imprenditore Gustavo Cisneros, cognato della moglie di Granier ed in passato acerrimo nemico di Chavez, che grazie ad una sterzata strategica nel 2004 ha cambiato il suo atteggiamento e in questi giorni ha ottenuto senza problemi il rinnovo della concessione per la sua televisione Venevision. Comunque oggi un corteo organizzato da varie organizzazioni a sostegno delle rivendicazioni di Rctv ha attraversato Caracas giungendo, senza alcun incidente, davanti alla Quinta Crespo, sede della Tv. Partita circa un'ora e mezza dopo il previsto da Plaza Morelos, la marcia ha raccolto molte centinaia di giornalisti, artisti e cittadini di diversa estrazione, che hanno così voluto manifestare appoggio ai diritti di Rctv. La sicurezza dei dimostranti è stata vigilata da 2.500 uomini di diversi corpi di polizia, Guardia nazionale, vigili del fuoco e magistratura. In un breve intervento, il giornalista di Rctv David Perez Hanssen ha espresso la sua convinzione che la segnale della Tv tornerà presto nell'etere. "Siamo convinti che torneremo, e più forti di prima", ha sottolineato, assicurando che tutte le manifestazioni avranno un carattere democratico. Intanto, dopo la condanna generale all'azione di un commando del Collettivo Alexis Vive che ieri notte ha imbrattato le pareti esterne dell'edificio della tv "all nesw" Globovision che si oppone al governo, è stata la volta della televisione di Stato Vtv a lamentarsi per una aggressione subita oggi. Secondo l'emittente, una troupe che seguiva la manifestazione a favore di Rctv è stata aggredita e insultata dai manifestanti. Secondo il giornalista Daniel Castellanos, il cameraman è "stato preso a calci nel sedere" ed hanno "strattonato il microfono di Vtv. In serata gli oppositori di Chavez avevano in programma di far suonare a lungo sirene nella capitale, ripetendo l'iniziativa domani alle 23,59, un minuto prima della scadenza della concessione. Ma Caracas sarà anche domani teatro di nuove manifestazioni sia del governo che dell'opposizione, in una giornata che si annuncia carica di tensioni. (ANSA)

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