«A chi oggi attacca senza motivo il lavoro scrupoloso e attento di un professionista come Giorgio Zanchini diciamo di ascoltare l'intera puntata di Radio Anch’io, programma da lui condotto su RadioUno, invece di estrapolare dal contesto una frase che da sola si può prestare a una lettura strumentale su temi delicati e complessi come l’antisemitismo e l’antisionismo». Così Usigrai e Cdr Gr Rai in un comunicato congiunto diffuso mercoledì 24 aprile 2024, a proposito delle polemiche seguite a una domanda («Senatrice, lei è ebrea?») rivolta dal giornalista all’esponente di Fratelli d’Italia Ester Mieli.
La nota prosegue: «Nessun pregiudizio, nessun intento discriminatorio si ritrovano nel ragionamento seguito da Zanchini, che peraltro si è detto dispiaciuto dell’accaduto, nella trasmissione. Semmai, la ricerca di tutti gli elementi utili all’analisi per dare voce a ogni opinione, come sempre fa Radio Anch’io. Per questo siamo al fianco del collega, contro ogni attacco lesivo alla sua professionalità».
Sulla vicenda interviene anche il presidente della Fnsi, Vittorio di Trapani. «Mi pare tipicamente un caso montato ad arte per tentare di distrarre dalla censura ad Antonio Scurati e dal no detto dalla maggioranza in commissione di Vigilanza all'audizione del direttore degli approfondimenti, Paolo Corsini e di Serena Bortone sulla vicenda Scurati», rileva Di Trapani, per il quale «si è creato un caso sul nulla, per di più prendendo di mira un professionista eccellente sulla cui correttezza e professionalità parla la sua storia».
«Vorrei tranquillizzare: non ci faremo distrarre e continueremo a chiedere conto delle censure e a lottare contro quello che correttamente l'Usigrai ha definito 'controllo asfissiante sulla libertà d'informazione'», conclude Di Trapani.