Saltato l'incontro fra il direttore di Repubblica, Maurizio Molinari, e gli studenti della Federico II di Napoli. A causa della manifestazione di alcuni dimostranti con striscioni e slogan a favore della Palestina non si è svolta nella Facoltà di Ingegneria dell'Ateneo partenopeo la presentazione del libro di Molinari 'Mediterraneo conteso - Perché l'Occidente e i suoi rivali ne hanno bisogno', edito da Rizzoli. All'evento, in programma venerdì 15 marzo 2024, era prevista la partecipazione dell'autore, del rettore Matteo Lorito, dell'organizzatore Santolo Meo, di altri docenti e di circa 250 studenti già prenotati online.
«Già mezz'ora prima dell'inizio – riporta il sito web di Repubblica - un gruppo di contestatori presidiava l'aula impedendo l'ingresso dei relatori. L'obiettivo evidente era di impedire a tutti di parlare. D'intesa con il personale della Digos presente e col rettore Lorito, mentre il gruppo organizzato ha continuato a gridare slogan e a presidiare l'ingresso dell'aula magna, è stato lo stesso Molinari a decidere di rinunciare all'incontro. Con un solo obiettivo: tutelare l'incolumità di tutti gli studenti ed evitare disordini, i cui effetti potenzialmente devastanti sarebbero ricaduti su tutta la comunità universitaria».
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha reso noto attraverso un comunicato stampa di aver «chiamato al telefono il direttore de la Repubblica, Maurizio Molinari, cui questa mattina è stato impedito di svolgere una conferenza in una sede universitaria, esprimendogli solidarietà. Il presidente ha aggiunto che quel che vi è da bandire dalle Università è l'intolleranza, perché con l'Università è incompatibile chi pretende di imporre le proprie idee impedendo che possa manifestarle chi la pensa diversamente».
Al direttore Molinari la solidarietà della Federazione nazionale della Stampa italiana. «La democrazia si impara sui banchi di scuola e all'università - rileva la segretaria generale, Alessandra Costante - Non far parlare qualcuno su posizioni differenti dalle proprie è un atteggiamento fascista».