«Avrebbe dovuto svolgersi il 28 novembre la paludata conferenza stampa in Prefettura, a Firenze, per la firma di un protocollo sulla sicurezza. Lo sciopero dei giornalisti, compatto in tutt'Italia, ma che in Toscana ha toccato punte vicine al 100% di adesione, l'ha fatta rinviare a ieri, 2 dicembre. Prima di entrare nel merito, l'assessore comunale di Firenze, Andrea Giorgio, delegato anche alla sicurezza urbana e alla polizia municipale, ha detto che, finalmente, si poteva firmare e presentare il documento perché non c'era lo sciopero dei giornalisti. Una battuta? Un'uscita ironica? Sconcerto da parte dei colleghi, culminato anche in una segnalazione del Cdr della Rai Toscana all'Ast». Così il sindacato regionale in una nota diffusa mercoledì 3 dicembre 2025.
Assostampa Toscana, «orgogliosa della giornata di sciopero e della grande partecipazione riscontrata, non vuole montare un 'caso', ma coglie l'occasione per chiedere a tutti, in particolare ai rappresentanti delle istituzioni, rispetto e sostegno per una categoria che garantisce, quotidianamente, il diritto all'informazione, base solida per la tenuta democratica del Paese. Una categoria - rimarca l'Ast - che non vuole solo rinnovare il contratto scaduto da oltre un decennio, ma intende anche ottenere tutele e compensi dignitosi per i precari e i collaboratori da 2-3 euro a pezzo. Battaglia, questa, in cui tutti i giornalisti credono fortemente».
Allo stesso tempo, «Ast prende atto della precisazione che l'assessore Andrea Giorgio ha inviato. Dove si legge: 'Dispiace che le mie parole abbiano generato qualunque tipo di fraintendimento, ho espresso la soddisfazione per la firma del protocollo per la sicurezza sui mezzi di trasporto, che l'ultima volta - dopo mesi di discussioni e con grandi aspettative da parte dei lavoratori del settore - era stata spostata alla luce dello sciopero dei giornalisti, anche come segnale di attenzione alle giuste rivendicazioni che erano alla base della loro protesta. Approfitto per esprimere qui la mia massima solidarietà alle battaglie dei giornalisti per il giusto riconoscimento del proprio lavoro, per il rinnovo del contratto e per la tutela dei lavoratori più esposti in temi di redditi e precarietà. La loro battaglia è la battaglia di chiunque tenga alla democrazia, che ha bisogno di giornalisti liberi e in grado di svolgere il proprio lavoro nelle migliori condizioni possibili'». (mf)