«Codice etico a intermittenza per la Rai che blocca Saviano, ma riporta in azienda, stavolta al microfono della radio, il giornalista Marcello Foa; già presidente Rai, si è fatto notare per le posizioni che negano il cambiamento climatico, per aver pubblicato e rilanciato fake news (ad esempio Hilary Clinton che avrebbe partecipato a cene sataniche, ma basta una veloce ricerca su internet per trovarne molto altre) e non da ultimo per gli attacchi social al Presidente della Repubblica, per il quale espresse disgusto». Così l’Usigirai in un comunicato stampa diffuso anche sul suo sito web.
«Ma evidentemente - prosegue la nota - tutto questo non basta ai vertici Rai per suggerire maggiore attenzione nelle scelte su conduttori e programmi. Oppure è proprio con queste scelte che al settimo piano di Viale Mazzini progettano il “cambio di narrazione” del servizio pubblico. Per il sindacato dei giornalisti i punti di riferimento del servizio pubblico restano i valori della Costituzione che la Rai ha sempre incarnato. Non è accettabile che dai nuovi vertici si sostenga ancora una presunta necessità di riequilibrare che non consiste in altro che silenziare le voci sgradite alla maggioranza di governo e accaparrare conduzioni, nomine e programmi per amici e sodali».
Il comunicato dei rappresentanti sindacali dei giornalisti del servizio pubblico si conclude con una considerazione: «Se davvero questa maggioranza avesse voluto cambiare la Rai avrebbe fatto una riforma, invece nessuna novità; voleva solo occuparla come sta facendo».