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Fnsi 02 Dic 2003

Una nuova radio al servizio dei cittadini

Una nuova radio al servizio dei cittadini

Una nuova radio al servizio dei cittadini

La polemica sulla libertà dell'informazione in Italia è ormai accesissima. A che cosa condurrà la stessa ancora non lo sappiamo. Certo è che, anche dal punto di vista delle associazioni civiche e del volontariato, la cosa non può farci piacere: anzi non nascondiamo che anche "Cittadinanzattiva" e le sue iniziative sono state vittime di fenomeni di censura diretta o indiretta. Ad esempio: la manifestazione del 25 ottobre con cui la nostra rete del Tribunale per i diritti del malato e altre cento fra associazioni di malati cronici e di consumatori ha manifestato, in 93 città, a sostegno del Servizio sanitario pubblico, è stata in gran parte oscurata dai mass media nazionali. Ma in particolare ci ha "colpito" l'atteggiamento del Tg1 che ha mandato la troupe al Policlinico dove si svolgeva l'iniziativa nazionale, ha realizzato le sue belle riprese con tanto di interviste, ma poi non ha mandato nulla in video. In alternativa a noi, al Tg serale è passata una intervista ai protagonisti dell"'Isola dei famosi", giudicata evidentemente più interessante e rilevante per la crescita civica del nostro Paese! Finiamo qui la polemica, ma anche da queste vicende nasce il nostro progetto di una trasmissione radiofonica autoprodotta e che speriamo possa trovare al più presto uno spazio in una emittente nazionale. Si chiamerà "Cittadinanza cattiva" e scusate se è poco. Obiettivo: fornire una informazione approfondita, ma rapida su notizie legate ai temi dei diritti dei cittadini, corredate dalle possibili soluzioni ai problemi più comuni nei diversi ambiti trattati. Alcuni elementi sono dunque comuni ad altre trasmissioni radiotelevisive che si occupano di sociale, ma pensiamo che due cose almeno ci possano differenziare dalla "concorrenza": una l'abbiamo già detta, è cioè la volontà di fornire strumenti risolutivi applicabili al maggior numero di ascoltatori possibile, la seconda è quella di dar voce diretta ai cittadini e alle problematiche anche locali, ma di portata nazionale, che ci è possibile grazie alla nostra presenza capillare sul territorio (oltre 180 assemblee territoriali della cittadinanza attiva e circa 50000 aderenti). Far nascere una nuova voce nel panorama dell'informazione è sempre una scommessa e nel nostro caso i possibili ostacoli sono anche più evidenti: da quello di autofinanziarsi, alla pretesa di parlare dei diritti a 360° all'idea di promuovere e rafforzare 'l'orgoglio civico" dei cittadini. Ma siamo convinti che questa impresa editoriale possa rappresentare una buona occasione. Non soltanto per recuperare la mission originaria della professione giornalistica, ma anche per guadagnare nuovi spazi per l'affermazione dell'attivismo civico e per far diventare l'informazione una risorsa vera al servizio dei cittadini. Se qualcuno fosse interessato ad aiutarci e consigliarci, in qualunque modo, ne saremmo davvero lieti. A partire dal prossimo mese le prime puntate di Cittadinanza cattiva potranno essere scaricate gratuitamente dal nostro sito www.cittadinanzattiva.it. Teresa Petrangolini

@fnsisocial

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