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Il giornalista Rai Marc Innaro
Libertà di informazione 25 Mar 2019

Ucraina, Kiev nega l'accesso a corrispondente Rai. Fnsi e Usigrai: «Decisione gravissima»

Marc Innaro è stato respinto alla frontiera con il suo operatore mentre si stava recando nel Paese per seguire le imminenti elezioni presidenziali. «Evidentemente il governo ucraino ha deciso di ostacolare il libero esercizio del diritto di cronaca», commenta il sindacato.

Il corrispondente della Rai a Mosca, Marc Innaro, è stato respinto alla frontiera con l'Ucraina, assieme al suo operatore, mentre si stava recando nel Paese per seguire le imminenti elezioni presidenziali. Il giornalista è stato trattenuto per quattro ore all'aeroporto di Kiev prima di essere espulso.

Le autorità ucraine avrebbero motivato la decisione di negare l'accesso al giornalista poiché «non può spiegare l'obiettivo del suo soggiorno in Ucraina», in conformità alla legge di accesso alla frontiera. La troupe Rai però aveva già ricevuto la conferma verbale di accredito presso la Commissione Centrale elettorale ucraina nonché un'intesa con l'ufficio stampa della presidenza per un'intervista al presidente Petro Poroshenko, 'compatibilmente alla sua fitta agenda di impegni'. Arrivati alle 23, ora locale, di domenica, Innaro e l'operatore sono stati espulsi alle 4 del mattino.

«Una decisione gravissima, quella delle autorità di Kiev, perché Innaro era già stato accreditato e nessuno aveva sollevato obiezioni, anche perché si tratta di uno degli inviati Rai più stimati e di assoluto rigore professionale. Evidentemente il governo ucraino ha deciso di 'oscurare' le elezioni e di ostacolare il libero esercizio del diritto di cronaca», è il commento di Fnsi e Usigrai.

«Per queste ragioni – aggiungono – chiediamo al governo italiano di sollevare formalmente la questione e di chiedere la revoca dell'odioso provvedimento. Forse è giunto il momento di chiedere una collaborazione piena e leale nella individuazione degli assassini del fotoreporter italiano Andrea Rocchelli, ucciso in Ucraina il 24 maggio del 2014».

@fnsisocial

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