La Camera ha dato via libera ad un emendamento del governo che punta a istituire un Fondo con risorse certe per l'emittenza locale. "Una decisione positiva - commenta il segretario generale, Raffaele Lorusso - ma ora bisogna fare attenzione ad evitare abusi, predisponendo un regolamento ispirato al rigore e all'assoluta trasparenza".
La Camera ha dato via libera ad un emendamento del governo
nella legge di Stabilità che prevede l'istituzione nello stato di previsione
del Mise di un "Fondo per il pluralismo e l'innovazione
dell'informazione", destinando così risorse stabili all'emittenza locale.
Una notizia che incontra il favore del sindacato dei giornalisti, da tempo
impegnato a chiedere a governo e parlamento risorse
adeguate a riformare un settore che più di altri ha subito i colpi della
crisi economica e gli stravolgimenti tecnologici degli ultimi anni.
“Una decisione positiva quella di destinare risorse stabili all'emittenza
locale”, commenta il segretario generale della Fnsi, Raffaele Lorusso, che però
avverte: “Adesso serve un regolamento che impedisca gli abusi del
passato".
"Si tratta - prosegue Lorusso - di un provvedimento che va nella direzione
più volte auspicata dal sindacato dei giornalisti, ossia quella di dare
certezze, in termini di risorse, agli imprenditori che nel settore intendono
ancora investire, nonostante la dura fase di recessione, puntando sulla qualità
dell'informazione e assicurando occupazione stabile e regolare. Proprio in
quest'ottica occorre adesso lavorare per far sì che il regolamento che fisserà
i criteri di assegnazione delle risorse fra i soggetti beneficiari premi chi
crea posti di lavoro veri e non fittizi, come purtroppo è avvenuto spesso negli
anni passati. Da questo punto di vista, il requisito della regolarità
contributiva, oggi sufficiente per accedere ai finanziamenti, non basta”.
Secondo la Fnsi, è infatti necessario che le aziende che vogliono accedere ai
fondi pubblici “dimostrino di avere corretti inquadramenti contrattuali e,
soprattutto, di pagare regolarmente le retribuzioni. Sarebbe grave se in quello
che è un settore assistito dallo Stato si continuassero a tollerare raggiri e
sotterfugi che, oltre a danneggiare i lavoratori, rappresentano una forma di
concorrenza sleale nei confronti degli editori che rispettano le regole”.
Il Fondo ipotizzato nell’emendamento destina risorse “all'emittenza locale di
qualità per la realizzazione di obiettivi di pubblico interesse”, e nello
specifico dispone, per gli anni dal 2016 al 2018, che le eventuali maggiori
entrate versate a titolo di canone di abbonamento alla televisione siano
destinate anche al finanziamento, fino ad un importo massimo di 50 milioni di
euro all'anno, dell'apposito Fondo dove confluiscono anche le risorse relative
ai contributi a favore delle emittenti radiotelevisive in ambito locale da
ripartire con apposito regolamento emanato di concerto tra il Mise ed il Mef.
“Il sindacato dei giornalisti – dice in conclusione il segretario Lorusso – è disponibile
ad un confronto con i ministeri competenti per far sì che si giunga ad un
regolamento ispirato al rigore e all'assoluta trasparenza”.