L’Assostampa Fvg denuncia la situazione di forte difficoltà nella quale versa l'emittente regionale Telequattro. Il nuovo editore, dopo i proclami di inizio anno, quando si impegnò a rilanciare subito l’emittente e a salvaguardare i posti di lavoro dei giornalisti, garantendo l’informazione anche da Udine, sta segnando il passo. Dal primo luglio Udine non ha più una redazione: la chiusura è stata definita temporanea.
Di fronte al periodo di maternità di una collega, l’editore, invece di garantire l’apertura di Udine, ha chiuso la redazione. Della redazione di Gorizia, intanto, non si parla nemmeno. Eppure, durante le trattative di gennaio per il rilancio dell’emittente, il nuovo editore aveva promesso che sarebbe stata salvaguardata la dimensione regionale di Telequattro. Ma le note di preoccupazione vengono anche da Trieste. Una collega si è dimessa e l’editore – nonostante la promessa di turn over – non solo non l’ha sostituita, ma ha bloccato il rinnovo dei contratti ad altri giornalisti. Promettendo anche questa volta un rilancio immediato. Promesse che il nuovo editore aveva fatto anche davanti ai capigruppo del Consiglio comunale di Trieste, al presidente del Consiglio e al vicesindaco. Ma in questi mesi (anche se il Corecom ha correttamente garantito i fondi pubblici all’emittente; soldi che dovrebbero arrivare il prossimo mese) non tutti i contratti sono stati firmati e a un collaboratore è stato negato il rinnovo. Ciò nonostante le ampie rassicurazioni fatte alla redazione e alla rappresentante sindacale. Ora c’è grande preoccupazione per la copertura dell’informazione: a Trieste vi sono solo due giornalisti più una collega con contratto di collaborazione saltuaria. A tre giornalisti è stato negato il rinnovo e alla rappresentante sindacale è stato detto che “sono stati messi in ferie” (senza stipendio). Telequattro è dunque sempre più piccola. L’Assostampa Fvg è preoccupata - oltre che per la sopravvivenza di un'emittente storica - per i posti di lavoro che stanno drammaticamente riducendosi, a fronte di vane promesse di rilancio. E chiede anche alle forze politiche e agli enti di controllo giornalistici di monitorare la situazione. 29 agosto 2012