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Internazionale 02 Ago 2007

Sondaggio Usa: giornalista tra le occupazioni meno popolari

“E’ la stampa, baby, la stampa. E tu non puoi farci niente”, diceva Humprey Bogart ne “L’ultima minaccia”. Era il 1952, e il mestiere di giornalista negli Usa e nel resto del mondo era considerato come uno dei più affascinanti e prestigiosi.

“E’ la stampa, baby, la stampa. E tu non puoi farci niente”, diceva Humprey Bogart ne “L’ultima minaccia”. Era il 1952, e il mestiere di giornalista negli Usa e nel resto del mondo era considerato come uno dei più affascinanti e prestigiosi.

Da quel film sono passati però 55 anni, e il giudizio degli americani nei confronti dei reporter è cambiato non poco: nel sondaggio annuale sulla percezione delle professioni condotto da Harris Poll, i giornalisti occupano infatti uno dei gradini più bassi nel gradimento pubblico. Solamente il 13% del campione intervistato fra giugno e luglio ha infatti dichiarato che chi opera nel campo dell’informazione ha “un grande prestigio”, mentre il 16% ha detto di ritenere che la professione di giornalista non ha “assolutamente alcun prestigio”. La grande maggioranza, il 47%, ha infine concesso che esiste “un qualche prestigio” nel fare il reporter. Cifre che stridono al contrasto con la professione più amata nell’America post 11 settembre, quella del vigile del fuoco: il pompiere infatti è stato giudicato occupazione di grande prestigio da 61 intervistati su 100. Peggio dei giornalisti nella scala delle professioni meno invidiate hanno fatto solo sette categorie: sindacalisti, agenti di borsa, cabarettisti, bancari, attori e agenti immobiliari. Fra i mestieri ritenuti di grande prestigio da oltre il 50% del campione, oltre ai pompieri figurano invece scienziati (54%), insegnanti (54%), dottori (52%), ufficiali militari (52%) e infermiere (50%). (9Colonne)

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