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Fnsi 26 Mag 2006

Serventi: "Servono formazione e riqualificazione". Il segretario generale parla del futuro della professione giornalistica

In un mondo fatto di tanti tipi di informazione, diventano fondamentale la ridefinizione e la riqualificazione del giornalismo grazie sopratutto a percorsi formativi di qualità. A porre l'attenzione su questi punti è il segretario generale della Fnsi Paolo Serventi Longhi durante l'incontro 'Tutti giornalisti? Il giornalismo professionale fra blog, new aggregator, citizen journalism e industria dei contenutì, tenutosi oggi nella sede della Fnsi a Roma

In un mondo fatto di tanti tipi di informazione, diventano fondamentale la ridefinizione e la riqualificazione del giornalismo grazie sopratutto a percorsi formativi di qualità. A porre l'attenzione su questi punti è il segretario generale della Fnsi Paolo Serventi Longhi durante l'incontro 'Tutti giornalisti? Il giornalismo professionale fra blog, new aggregator, citizen journalism e industria dei contenutì, tenutosi oggi nella sede della Fnsi a Roma

"Il giornalismo si è aperto a vasti orizzonti - ha dichiarato il segretario - perciò è fondamentale affermare i valori di fondo e in particolare una qualificazione professionale data da un'ampia formazione, che noi crediamo sia possibile ottenere soprattutto dalle Università. Inoltre bisogna garantire ai giornalisti almeno gli elementi minimi di dignità del singolo - ha continuato - ovvero un contratto di lavoro dipendente, contributi previdenziali e un'assistenza sanitaria decorosa. L'Europa, che già prevede accordi aziendali che tutelano i freelance, ci da segnali chiari in questa direzione". Il dibattito, che ha visto la partecipazione, tra gli altri, di Mario Morcellini, presidente della facoltà di Scienze della comunicazione della Sapienza di Roma e di Franco Siddi, presidente Fnsi, ha messo a confronto il mondo del giornalismo professionale, quello della cultura e della pratica digitale e quello dell'Università e della ricerca, con uno sguardo particolarmente teso a capire quale sarà il futuro della carta stampata e del ruolo del giornalista. Ad inaugurare il convegno è stata una panoramica di Serventi Longhi sulla situazione attuale: 90.000 risultano gli iscritti all'Albo tra i quali si va riducendo il numero di giornalisti dipendenti nel mondo della carta stampata e dei media tradizionali; in aumento l'assunzione negli emittenti locali mentre si verifica un'esplosione negli uffici stampa e nelle pubbliche amministrazioni; 22.180 sono gli iscritti alla gestione separata per il lavoro autonomo ma solo 500-800 i freelance affermati; a queste cifre si devono aggiungere 15-20.000 colleghi che vivono facendo i giornalisti ma che non hanno nessun rapporto di lavoro, nessun contributo; 3 giornalisti su 4 sono precari. Quale sarà allora il futuro del giornalismo? "Sarà il giornalismo stesso - dice il segretario Fnsi - in quanto il rapporto tra eventi-opinione pubblica-utente rimane fondamentale. Ma in questo panorama abbiamo bisogno di regole, di elementi di rispetto, di autonomia, di attenzione alla tutela deontologica e di principi etici cui far riferimento". E in questo quadro sull'informazione molto utili sembrano essere per gli intervenuti gli aspetti e le indicazione sociologiche. Morcellini ha posto l'attenzione sulle modalità d'accesso all'informazione: "Ormai è un potere che viene gestito in diretta, i soggetti vogliono essere giornalisti di se stessi. Riguardo invece al precariato: "noi sociologi lo leggiamo come un sistema di rottura della libertà e della socializzazione e sono convinto che la finta convenienza del precariato non porti i risultati che la Fieg vorrebbe". Tanti gli argomenti di discussione nelle tre ore di convegno, dalla potenza dei blog, alla necessità sempre più forte di autorevolezza, trasparenza e credibilità dell'informazione. Per molti dei partecipanti il punto centrale del dibattito è sopratutto capire non se la carta stampata verrà soppiantata da Internet, ma il come riposizionare la carta stampata sul mercato, "cosa di cui si dovrebbero occupare gli editori". (ANSA)

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