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Fnsi 19 Mar 2004

Serventi Longhi: “Ilaria Alpi, una vicenda che ancora ci offende”. Natale (Usigrai): "Inammissibile che solo parte della Rai chieda di conoscere la verità"

Serventi Longhi: “Ilaria Alpi, una vicenda che ancora ci offende”. Natale (Usigrai): "Inammissibile che solo parte della Rai chieda di conoscere la verità"

Serventi Longhi: “Ilaria Alpi, una vicenda che ancora ci offende”. Natale (Usigrai): "Inammissibile che solo parte della Rai chieda di conoscere la verità"

Il Segretario Generale della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Paolo Serventi Longhi, ha dichiarato: “Ricordiamo oggi con profonda tristezza Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, uccisi dieci anni fa da una mano criminale in Somalia. E’ una vicenda che ancora offende l’intera comunità nazionale e i giornalisti italiani, anche a causa delle falsità, delle deviazioni e dei depistaggi che non hanno consentito finora di fare piena luce su questa tragica vicenda. Dobbiamo saper riconoscere, noi giornalisti, che per molti anni l’intero sistema della comunicazione, oltre che buona parte delle Istituzioni, hanno lasciato soli i genitori di Ilaria in una battaglia per la verità, battaglia che non è ancora conclusa. La Federazione della Stampa, insieme all’Usigrai, ha fatto quanto è nelle proprie possibilità per sollecitare l’accertamento delle responsabilità. Purtroppo, un sindacato non ha la titolarità a costituirsi parte in un procedimento penale che non lo riguarda direttamente. La Fnsi si costituisce a fianco della Associazioni Regionali di stampa nelle controversie di lavoro dei singoli giornalisti o di intere redazioni e questo è un compito istituzionale che viene adempiuto con rigore. E’ stato però giuridicamente impossibile costituirci nella vicenda di Ilaria e Miran dopo che l’ufficio legale della Fnsi, su nostra richiesta, ha escluso questa possibilità. Insieme al presidente Franco Siddi e all’Usigrai abbiamo manifestato la disponibilità della Federazione della Stampa a offrire la sede della Fnsi per la realizzazione dell’Osservatorio di cui si è parlato questa mattina durante l’incontro di questa mattina organizzato dall’Arci e da Libera. A 10 anni dalla morte della giornalista Ilaria Alpi e di Milan Hrovatin, uccisi il 20 marzo 1994 a Mogadiscio, nasce un Osservatorio Pubblico a sostegno della Commissione parlamentare di inchiesta istituita nel luglio scorso. L'Osservatorio si riunira' ogni tre mesi nella sede della Federazione nazionale della stampa per fare il punto sulle ricerche in corso, le piste emerse e la verifica dei risultati delle indagini condotte dalla magistratura. Lo hanno promosso le associazioni Arci e Libera insieme ai genitori di Ilaria, la Fnsi e il ristretto pool di giornalisti di diverse testate, come il Tg3 e Famiglia Cristiana, che in tutti questi anni sono stati al fianco di Giorgio e Luciana Alpi nella battaglia per la ricerca della verita'. Una battaglia combattuta da molti, ma non da tutti: ''Ilaria e' una giornalista di cui tutti parlano, ma che e' stata abbandonata'', spiegano infatti genitori che sulla Commissione d' inchiesta puntano molte delle loro nuove speranze. ''Da 10 anni lottiamo per avere la verita' e soprattutto perche' il lavoro di Ilaria non sia disperso. Adesso l'isolamento si e' rotto'', hanno sottolineato Giorgio e Luciana Alpi durante l'incontro che si e' svolto nella sede della Fnsi alla vigilia del decimo anniversario dell'assassinio della giornalista e di Milan Hrovatin. All'incontro sono intervenuti, tra gli altri, il presidente della Federazione della Stampa Franco Siddi, il direttore del Tg3 Antonio Di Bella, Sandro Curzi, l'on. Elettra Deaiana, membro della Commissione, e l'on.Valerio Calzolaio, che per primo l' ha proposta e ha anche lanciato l'idea dell' Osservatorio. Come hanno sottolineato in tanti, proprio i genitori di Ilaria sono stati la ''variabile non prevista'' da chi l' ha uccisa, ma non ha fatto i conti con la loro determinazione umana e civile. ''Fare giustizia significa fare due processi e riaprirne uno - ha affermato Calzolaio - Il processo alla mala cooperazione italiana in Somalia prima del '94, quello a chi ha depistato, manomesso, nascosto o inventato prove, verificando il ruolo di alcuni servizi e di alcuni militari, mentre il processo a chi ha ucciso dovra' essere in qualche modo riaperto per accertare se esiste un mandante ed eventuali connessioni fra mala cooperazione, traffici di armi e rifiuti tossico-nocivi, depistaggi''. Secondo il presidente della Fnsi ''e' una situazione che non fa onore al Paese'' e bisogna impedire che sull' omicidio di Ilaria Alpi e Milan Horavatin cali il silenzio. Per il decimo anniversario, intanto, ''Primo Piano'' manda in onda stasera un' inchiesta curata da due giornalisti del Tg3 e di Rainews24. ''E' inammissibile che tutta la Rai, e non solo il Tg3 e Rainews24, non sia impegnata a illuminare il lavoro della Commissione. - ha protestato il segretario dell'Usigrai Roberto Natale - Tutta l' informazione del servizio pubblico deve chiedere verita' anche per ricordare di cosa e' capace la Rai quando fa davvero servizio pubblico, come ha dimostrato Ilaria. Cosi' si onora la sua memoria, che non puo' essere una memoria di parte''. (ANSA).

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