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Associazioni 07 Lug 2011

Serve un'alleanza urgente tra contrattualizzati, collaboratori e precari

Si sono riunite ieri, mercoledì  6 luglio 2011, la Consulta dei Comitati di Redazione, la Consulta Freelance e Commissione regionale lavoro autonomo dell’Associazione Stampa Romana.

Si sono riunite ieri, mercoledì  6 luglio 2011, la Consulta dei Comitati di Redazione, la Consulta Freelance e Commissione regionale lavoro autonomo dell’Associazione Stampa Romana.

Questo il documento della riunione:

“Serve un'alleanza  urgente tra contrattualizzati, collaboratori e precari”.
Senza contratto né lettere d'incarico, pagati ad articolo o a cottimo con compensi irrisori, a volte di pochi euro, pagati  a distanza di mesi se non dopo un anno. Costretti ad accettare le condizioni imposte, anche come cessione dei diritti d´autore e apertura forzata di partita Iva. Pezzi commissionati, ma non pubblicati e quindi non pagati. Di rimborsi spese nemmeno a parlarne, mentre il versamento del contributo del 2% all´Inpgi2 viene ignorato anche dalle principali testate nazionali.
Queste  le condizioni di lavoro dei giornalisti non contrattualizzati a Roma e nel Lazio.
Una situazione ormai insostenibile per l'intera categoria sia per la mancanza di regole, sia per l'impoverimento complessivo del sistema dell'informazione.  Ciò rappresenta un presupposto per smantellare le redazioni che saranno sempre più formate da pochissimi giornalisti con contratto e di un più vasto numero di collaboratori esterni.
Per questo motivo il coordinamento dei Comitati di redazione di Roma e del Lazio, la Commissione Regionale Lavoro Autonomo, la Consulta dei freelance e collaboratori di Stampa romana, in sintonia con il lavoro impostato dalla Commissione Nazionale Lavoro Autonomo, chiedono ai comitati di redazione di affrontare assieme  questa gravissima situazione.
In particolare, chiedono come primo passo ai Cdr di:
1. procurarsi l'elenco dei collaboratori della propria testata (vedere allegato) e farlo pervenire alla Consulta dei Cdr di Stampa romana entro e non oltre il 15 settembre;
2. favorire la nascita di coordinamenti dei collaboratori per testata;
3. impegnarsi in una stretta collaborazione operativa su queste problematiche con l'Asr e le rappresentanze dei freelance.
La Consulta dei Cdr di Asr
La commissione regionale lavoro autonomo Asr
La consulta dei freelance e collaboratori di Asr

ALCUNE PROPOSTE DEI COLLABORATORI AI CDR

1) Pari dignità e rispetto dei diritti professionali e contrattuali dei collaboratori

Premesso che chi collabora in maniera continuativa per un giornale non può essere obbligato ad avere partita Iva o lavorare con la clausola di   “cessione dei diritti d’autore” (sono forme “contrattuali” in contrasto con la continuità della prestazione e in particolare coi compresi bassissimi), va prevista una lettera d’incarico,  non solo per i Cococo,  ma anche per gli altri tipi di collaborazione (occasionale, diritto d’autore ecc), in cui si specifica:

compenso pattuito per tipo di prestazione (notizia, inchiesta ecc); se si lavora la domenica e i giorni festivi; definizione dei tempi di pagamento (comunque non oltre i 30 giorni dalla pubblicazione dell’articolo,  in proposito i Cdr dovrebbero richiedere all’editore di fare sempre riferimento di all’accordo sul lavoro autonomo inserito nel Contratto nazionale giornalistico); eventuali rimborsi spese; obbligatorietà  del versamento a carico del committente del 2% all’Inpgi2; per gli articoli commissionati ma non pubblicati prevedere un pagamento pari almeno al 50%.

Per i Cococo: vietare la clausola di “esclusiva” e pagamento a cottimo.

Prevedere sanzioni per chi non rispetta gli accordi.

2) Rappresentanza dei collaboratori nelle redazioni attraverso i Cdr e stabilizzazione dei precari e dei Cococo

Chiedere ai Cdr di procurarsi l’elenco dei collaboratori per provare a organizzare dei coordinamenti per testata che indichino poi un proprio rappresentante in seno al Cdr. L’elenco dei collaboratori (e il tipo di lavoro che svolgono – se per esempio occasionale o continuativo) può servire alla creazione di bacini sul modello di ciò che accade in Rai, cui attingere per sostituzioni e assunzioni.

Formulare una  situazione sulle stabilizzazioni “agevolate” da prevedere entro il 20 settembre.

Vigilare affinché sostituzioni per maternità e/o ferie  -o eventuali posizioni contrattuali che si potrebbero aprire- vadano in primis al bacino dei precari, poi  a scelte  “personali” del direttore.

3) Codice etico che regoli i rapporti tra collaboratore e CR o CS

All’interno di ciascuna testata prevedere una sorta di Codice etico, che regoli i rapporti tra caporedattore o il caposervizio e il collaboratore. Dovrebbe prevedere, tra l’altro, che: le proposte siano accettate o respinte in tempi ragionevoli (3-6 ore per online, radio, tv, per esempio),  gli articoli commissionati siano pubblicati entro un determinato tempo (non dopo mesi!) oppure “restituiti” in modo da proporli ad altre testate.

4) Vigilanza su stagisti in redazione per sostituzioni estive

Controllo da parte dei Cdr sugli stagisti in redazione nel periodo estivo (utilizzati al posto dei professionisti per le sostituzioni) e sull’impiego di prepensionati nelle  redazioni,  soprattutto in quelle locali.

DIRETTIVA FNSI PER I CDR

Cdr possono rappresentare i collaboratori?
Sì, risponde la Fnsi e spiega come affrontare l’editore

Alcuni Comitati e Fiduciari  di redazione hanno chiesto se sia loro competenza poter intervenire e, in caso affermativo, in che  termini,  per la tutela dei diritti dei collaboratori autonomi.
Al riguardo dobbiamo ricordare che ai sensi dell’art.34 del vigente  cnlg il Comitato di redazione è tenuto a controllare l’applicazione  esatta del contratto di lavoro e a intervenire per l’osservanza
 delle  norme di legislazione sociale. Inoltre, ha il diritto-dovere di  esprimere le sue valutazioni sull’organizzazione del lavoro  redazionale  e dei singoli servizi.
 
Ciò premesso, occorre ricordare che l’accordo collettivo nazionale  che regola le prestazioni di lavoro giornalistico di natura autonoma  e  quelle dei collaboratori coordinati e continuativi (co.co.co.)  costituisce parte integrante del contratto collettivo ed è, di conseguenza, materia sulla quale il Comitato di redazione è tenuto ad  intervenire per la sua puntuale applicazione.
Sulla base delle richiamate norme contrattuali è pertanto evidente che la risposta sul quesito posto non può essere che affermativa. I comitati e i Fiduciari di redazione possono intervenire anche per
la tutela dei diritti legali e contrattuali dei lavoratori autonomi. Il loro intervento deve, in via principale, essere finalizzato alla verifica della corretta applicazione dell’accordo collettivo nei
confronti dei co.co.co. e dei freelance. Sono perciò tenuti a controllare che:

1) ogni collaboratore (co.co.co) abbia un contratto di assunzione scritto;

2) nella lettera di contratto siano specificati i requisiti: dell’inizio della collaborazione, della durata del rapporto, del tipo di prestazioni richieste, del corrispettivo pattuito, dei tempi e delle
modalità di pagamento.

Inoltre, la norma contrattuale stabilisce che il pagamento delle prestazioni dei collaboratori autonomi deve avvenire entro la fine del mese successivo a quello di pubblicazione dell’articolo richiesto.

È evidente, quindi, che i Comitati e i Fiduciari di redazione hanno il compito di verificare il rispetto dei termini di pagamento. Ma, come precisato all’inizio, oltre agli aspetti contrattuali, i Comitati e Fiduciari di redazione sono tenuti ad intervenire per verificare l’applicazione nella loro testata delle norme di legislazione sociale. Questa disposizione riguarda non soltanto i lavoratori subordinati, ma anche i lavoratori autonomi. I Comitati e Fiduciari di redazione devono vigilare sulla corretta applicazione delle leggi sul lavoro anche nei confronti dei co.co.co. e dei freelance.
Tutto ciò premesso, si deve considerare che il fenomeno dell’utilizzo dei lavoratori autonomi, un tempo marginale, sta acquisendo una dimensione sempre più rilevante nell’organizzazione del lavoro. Ne consegue che, proprio per le competenze specifiche che i Comitati e Fiduciari di redazione hanno riguardo all’organizzazione del lavoro, non può, in nessun caso, essere trascurato nei momenti di confronto con il direttore e con l’azienda l’utilizzo e il ricorso a forme di
lavoro autonomo.
Non è, inoltre, da escludersi, anzi è auspicabile, che i Comitati e Fiduciari di redazione in quanto titolari del diritto della stipula di accordi collettivi di 2° livello possano, in sede di rinnovazione degli integrativi aziendali, chiedere di concordare i livelli dei compensi minimi inderogabili per i collaboratori autonomi utilizzati dall’azienda.
Infine, per quanto riguarda le modalità di esercizio dei poteri dei Comitati e Fiduciari di redazione si suggerisce di individuare, laddove sia possibile, fra gli stessi componenti del Cdr, un collega che
possa rappresentare un punto di riferimento per i collaboratori autonomi.

Il che può facilitare il rapporto diretto, per ogni necessità, del singolo collaboratore con il Comitato di redazione.
La Federazione della Stampa è da tempo impegnata nel promuovere iniziative e creare strumenti che possano sostenere e tutelare in ogni sede la numerosa platea dei collaboratori autonomi. Come vi è certamente noto è stata istituita una Commissione per il lavoro autonomo, presieduta dal collega Enrico Ferri, componente della Giunta Esecutiva, e il cui coordinatore, eletto dalla Commissione stessa, è il collega Maurizio Bekar. Della Commissione fanno parte i rappresentanti
di tutte le 20 associazioni regionali federate.

Nell’invitare, pertanto, tutti i Comitati e Fiduciari di redazione a promuovere le necessarie azioni di tutela dei collaboratori, si conferma che il presidente, il coordinatore e i rappresentanti
regionali della Commissione sono a vostra disposizione per ogni necessità, anche di intervento e di supporto alla vostra attività sindacale.
Il Presidente della Commissione lavoro autonomo
Enrico Ferri
Il Segretario Generale della FNSI
Franco Siddi
 

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